Cesena, 25 aprile 2014 - E’ contrariata ma anche un po’ confusa la giovane cesenate di 26 anni (che non desidera essere riconosciuta per questa disavventura) alla quale martedì mattina, al reparto di Radiologia del Bufalini, è stata vietata la risonanza magnetica poiché i tatuaggi che ha sul corpo avrebbero potuto causarle ustioni dovute all’interazione tra i metalli presenti nei pigmenti dei tatoo e il campo magnetico della risonanza.
Come è andata quando si è presentata alla Radiologia per l’esame?
«Hanno visto i tatuaggi e mi hanno detto che se hanno dei colori, soprattutto il giallo, il rosso e l’arancione, è quasi certo che ci sia del piombo e che con la risonanza magnetica si brucia la pelle. Mi hanno detto che sarei finita nel reparto ustionati».
Non le era stato spiegato che la risonanza è incompatibile con certi pigmenti?
«Mi hanno detto soltanto, per telefono, che avrei dovuto togliere anelli, piercing, orecchini, catene e bigiotteria… Nessuno mi ha parlato di tatuaggi».
E’ rimasta sorpresa?
«Molto. Ho dovuto rinunciare all’esame che mi era stato prescritto e in più non sapevo di questi rischi».
Come sono i suoi tatuaggi e dove sono collocati?
«Ne ho diversi ma quelli sulla schiena e su una coscia sono piuttosto grandi e molto colorati. Mi hanno detto che se fossero stati in nero si sarebbe potuto provare a fare comunque la risonanza, col colore invece i rischi aumentano. Quando sono arrivata a casa però ho fatto una ricerca su Internet e ho scoperto che il piombo negli inchiostri per tatuaggi non lo mettono più da una vita…».
E lei è certa che non ci sia piombo nei tatuaggi?
«Ho parlato anche con il mio tatuatore e anche lui ma ha confermato che il piombo non si usa più».
Il tatuatore rilascia una certificazione che non usa piombo?
«No, non me la rilascia».
Vuol dire che neppure lui è certo di questo?
« Sì, esatto».
Ora cosa ha intenzione di fare con i tatuaggi, pensa di toglierli?
«No, no… Io me li tengo. Ormai…».
E se ha bisogno di una risonanza magnetica?
«Mi hanno detto che se è proprio una cosa seria provano lo stesso, poi se la pelle brucia sospendono l’esame».
Ma perché tiene così tanto ai tatuaggi?
«Mi piacciono, mi ricordano alcuni miei viaggi e poi sarei una su cento a non essere tatuata tra le persone tra i 20 e i 40 anni».
Hai speso molto a farli, ha dovuto sopportare dolore?
«Costano abbastanza, ma il dolore è sopportabile».
Li rifarebbe?
«Beh, dappertutto no, non me li rifarei…».
Consiglierebbe a chi sta per farsi un tatuaggio di pensarci bene ora che ha avuto questo problema?
«Ora sì, di certo. Consiglierei di verificare quali pigmenti vengono usati e se è possibile certificare che non contengono metalli». 

Elide Giordani