Mercoledì 24 Aprile 2024

Donna uccisa a bastonate, nuovo sopralluogo nella casa dell'orrore

San Filippo sul Cesano: a trovare il cadavere di Rossella Iatesta, con addosso solo slip e cannottiera, è stato il padre della vittima FOTO Il luogo del delitto

Mondavio, i rilievi nella villa in cui è stata uccisa Rossella Iatesta (Foto Franceschetti)

Mondavio, i rilievi nella villa in cui è stata uccisa Rossella Iatesta (Foto Franceschetti)

Mondavio (Pesaro e Urbino), 10 dicembre 2014 - E’ previsto un nuovo sopralluogo dei carabinieri per la tarda mattinata di oggi nella villetta di San Filippo sul Cesano dove ieri si è consumato il dramma di Rosella Iatesta, la 46enne ammazzata a colpi di bastone che le hanno fracassato il cranio. Omicidio per il quale tutti i sospetti ricadono sul marito Gino Ruggeri (48 anni, piccolo imprenditore nel settore della nautica), che poi ha tentato di suicidarsi ingerendo nafta.

Gli inquirenti, coordinati dal magistrato Sante Bascucci, hanno evidentemente bisogno di valutare ulteriori elementi per fare piena chiarezza sulla dinamica dell’efferato delitto. A trovare il cadavere, alle 10,50 del mattino di ieri è stato il padre della vittima, Francesco, residente insieme alla coppia e al loro figliolo di 9 anni in quella villetta a due passi dalla strada provinciale che attraversa la Valcesano. L’uomo, vedovo, pensionato, era uscito di casa verso le 8 per accompagnare a scuola il nipotino e per andare dal medico, lasciando la figlia e il genero nell’abitazione.

Al ritorno la macabra scoperta: vicino alla porta d’ingresso, sul pavimento, in una pozza di sangue, c’era il corpo esamine di Rossella, con addosso solo gli slip e una canottiera. Le urla del signor Francesco hanno richiamato immediatamente l’attenzione dei vicini ed è scattato l’allarme al soccorso sanitario (purtroppo inutile) e ai carabinieri. Nella casa c’era sangue ovunque, tanto che non è ancora chiaro in quale stanza la donna sia stata colpita prima di trascinarsi, forse nel tentativo di chiedere aiuto, vicino al portone.

Le attenzioni degli inquirenti si sono concentrate subito su Ruggeri, che ieri mattina nella sua fabbrica non si è visto, e poiché la sua auto era in garage sono state attivate ricerche nelle campagne circostanti all’abitazione e alla fabbrica (distante alcune centinaia di metri dal luogo del delitto) utilizzando anche unità cinofile. Alle 15 la svolta: al piano più alto della villetta, in un pertugio del sottotetto, steso orizzontalmente e agonizzante c’era l’uomo. Incosciente, con la schiuma alla bocca e un forte odore di nafta, tanto da lasciar presupporre che ne abbia ingerita una bella quantità nel tentativo di suicidarsi. Trasportato d’urgenza all’ospedale di Fano, dove si trova in stato di fermo perché sospettato di uxoricidio, Ruggeri versa ancora in gravissime condizioni. Nonostante non si riesca a comprendere il movente (si fa l’ipotesi della gelosia) tutto lascia supporre che il responsabile dell’assassinio sia proprio lui.