Forlì, 5 giugno 2013 - Per la Procura di Udine, Vincenzo Manduca è colpevole di omicidio volontario con una doppia aggravante: avere ucciso una vittima di stalking e la premeditazione. E' quel che si legge nel decreto di fine indagine sottoscritto dalla procura di Udine, che ha chiuso le indagini per l’omicidio di Lisa Puzzoli, la giovane mamma di 22 anni uccisa sulla porta di casa, a Basiliano di Udine, il 7 dicembre scorso; la donna venne colpita con nove coltellate dall’ex fidanzato. Ovvero: Vincenzo Manduca, 27 anni, di Santa Sofia, che da allora è in carcere a Udine.


Per il pm Marco Panzeri l’omicidio volontario va aggravato dall’aver ucciso la vittima di stalking — Manduca era già stato denunciato dalla sua ex, e più volte, prima della tragedia aveva ricevuto l’ordine di non avvicinarsi alla ragazza — e dalla premeditazione — il ragazzo, operaio, incensurato, che viveva coi genitori, quel giorno partì da Santa Sofia con un coltello appena comprato: lo stesso che utilizzò per l’omicidio.
 

Per Manduca si profila quindi la richiesta di rinvio a giudizio e il successivo processo. Nel frattempo però l’avvocato Marco Martines ha inoltrato la richiesta di poter parlare con lo stesso pm. Una novità, visto che Vincenzo finora s’è sempre avvalso della facoltà di non rispondere. Il faccia faccia a faccia col pubblico ministero dovrebbe essere fissato a giorni. Un interrogatorio che potrebbe rivelarsi fondamentale per le sorti dell’indagine e del relativo sviluppo processuale. All’esito del confronto, l’avvocato Martines deciderà se scegliere il dibattimento in aula o optare per il rito abbreviato che contempla lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna dell’imputato.