Modena, 3 giugno 2012 - La torre dell'orologio, simbolo di Novi, è crollata a terra, "ma noi siamo in piedi". Il messaggio, carico di ottimismo e speranza, arriva da Luisa Turci, sindaco del piccolo comune del Modenese, uno dei tanti martoriati da questo infinito terremoto.

"La scossa non ha fatto del male a nessuno sotto il profilo fisico - ha commentato il primo cittadino - ma ha fatto certamente male alla nostra comunita’, perche’ la torre era il nostro simbolo. Ora cercheremo di trovarne altri. Ma il vero simbolo sono i bambini, i giovani, il significato di una comunita’ che comunque si ritrova unita e va avanti".

La torre, già gravemente danneggiata dalle precedenti scosse, non ha retto quando alle 21.20 la terra ha tremato con una magnitudo di 5.1 (clicca e leggi). Una torre, come osserva Turci, "testimone delle principali vicende del nostro paese". Il monumento che, secondo una memoria dell’Archivio Comunale di Novi risulta essere stato edificato nel 1712 - aveva assistito a tante vicende: "soldatesche straniere d’occupazione e carri armati liberatori, adunate di protesta e di festa, camicie rosse garibaldine e camicie nere, funerali e carnevali, mercati e fiere, palazzi e scuole nascere e morire", come elenca il sindaco.

"Siamo una comunita’ fuori casa - commenta Luisa Turci - ma nella nostra terra".