Bologna, 6 marzo 2014 - Nel pieno del caos post-primarie a Modena rompe il silenzio Matteo Richetti, deputato Pd e luogotenente di Matteo Renzi in Emilia-Romagna.

Lo strascico al veleno per il voto di domenica, nella sua citta’, non lo ha lasciato indifferente. E oggi, dal suo profilo Facebook, lancia il suo affondo. Il bersaglio principale è Giancarlo Muzzarelli, assessore regionale e candidato sindaco del Pd modenese. “Ho già detto che le primarie sono finite - scandisce Richetti- Muzzarelli e’ il candidato del Pd. A lui un grande in bocca al lupo e una raccomandazione: l’arroganza e’ sempre l’anticamera della sconfitta”.

Insomma, i toni sono ruvidi. Ma nelle parole di Richetti e’ contenuta anche una sonora censura per la vicenda del voto degli stranieri, che ha portato Francesca Maletti a presentare un esposto ai garanti del partito.


“Sulle primarie di Modena non proferisco parola - afferma il deputato- anzi, sono senza parole. Per cio’ che sta accadendo. Per il livello di irresponsabilità. Di tutti. Non mi capacito di come il primo partito della citta’, che e’ anche il mio, possa dar vita a tutto questo”.

Richetti ne ha per tutti, forse anche per Maletti. Ma è evidente che l’obiettivo primario del suo attacco e’ l’assessore regionale e candidato sindaco. “Leggo solo ora (con colpevole ritardo) un’epica intervista nella quale Muzzarelli, nell’imbarazzante tentativo di scrollarsi di dosso il povero Maurizio Dori, afferma ‘io non so nulla, anche perche’ lui in passato ha lavorato per Richetti’. Asciugate le lacrime prodotte tanto dal pianto quanto dalle risate, mi chiedo: perché il mitico Muzza sottolinea questa cosa? Vuole a tutti i costi avermi con se’ in questa triste vicenda? E ci sono. Ma con il dovere di chiarire”.

Dori, sottolinea Richetti, “buon per lui, un lavoro ce l’ha. E non lavora per me. Forse Muzzarelli voleva dire che Dori era tra i miei tanti sostenitori nella campagna per le regionali del 2010. E io, a differenza del mitico, i miei sostenitori li ringrazio dal primo all’ultimo, Dori compreso. Non faccio finta di non conoscerli”.


Anche perche’, insiste Richetti, “caro il mio mitico (cioe’ Muzzarelli, ndr), il punto e’ un altro. Troppo comodo scaricare su Dori. Quando mi sono candidato, e devo ammettere con discreti risultati anche grazie al lavoro di tanti come Maurizio, le regole erano chiare, le procedure trasparenti, votava chi aveva la tessera elettorale e dei due euro non c’era traccia. Quindi evitiamo di buttare fumogeni. Per favore”. Da qui, il monito: “L’arroganza e’ sempre l’anticamera della sconfitta”.