Pesaro, 11 aprile 2012 - DUE GIORNI di silenzio su twitter sono lunghissimi sia per Valentino Rossi (“ValeYellow46”, con 766mila e rotti follower, ovvero persone che ricevono i “messaggi” da 140 battute massimo) sia per l’inseparabile “UccioYellow46” (con i suoi rispettabilissimi 64.400 “uditori” dei cinguettii dell’accompagnatore ufficiale nonché amico da sempre del nove volte campione del mondo). E’ un silenzio di tomba, che denota una grande delusione e conferma le difficoltà di un grande campione, ma anche di un grande comunicatore come Valentino, ad affrontare un’altra annata da comprimario e nulla più.

Eppure Rossi aveva raccontato su twitter i suoi recenti viaggi, soprattutto quello americano che ha preceduto le ultime prove di Jerez e l’esordio nel motomondiale nella terra degli Emirati. Fino a lanciare, poche ore prima della gara, il video della sfida «Rossi vs Rossi» tra Valentino e il padre Graziano Rossi nella pista della «Biscia» di Tavullia. Mentre l’amico Uccio non nascondeva l’adrenalina: «Ciao a tutti: 2 ore al warm up, carichi più che mai». Purtroppo poi sulla pista le cose sono andate come tutti sappiamo e sui cinguettii è sceso il silenzio.

NON tutti i sostenitori di Valentino Rossi, raccolti nell’hashtag “supportvale46”, hanno però scelto la via del silenzio. A cominciare da quelli famosi come Jovanotti che si è fatto fotografare con una felpa del Boca Juniors e con il casco di Vale sotto braccio, oppure come il conduttore musicale Red Ronnie che ha ritirato fuori un’intervista rilasciata in Spagna dall’ex-numero uno di Yamaha Masao Furusawa che, subito dopo il matrimonio tra Rossi e la Ducati, ebbe a dire: «Valentino è un genio e sicuramente farà grandi cose. Ma se dovesse andargli male l’avventura in Ducati le nostre porte saranno sempre aperte». Quasi una predizione, quella dell’ingegnere giapponese che ha lasciato il team Yamaha in contemporanea con Vale. Una speranza per molti sostenitori di Rossi, incapaci di credere che il loro beniamino abbia definitivamente imboccato il viale del tramonto.

IL PROBLEMA è che, a quanto pare, Rossi e la rossa Ducati sono veramente arrivati, come si dice a Pesaro (e a Tavullia), agli stracci. Il rapporto è così logorato che potrebbe anche rompersi prima delle scadenze contrattuali. E, siccome in ballo ci sono molti milioni di euro, il silenzio diventa d’oro. Cinguettii su twitter compresi.

Rossi-Ducati: è ultimatum