Ravenna, 20 giugno 2013 LA FAMIGLIA Guerrini-Idem ha ‘risparmiato’ circa 5.000 euro di imposta sugli immobili negli ultimi 5 anni. Questo grazie alla classificazione attribuita dai commercialisti (all’insaputa della proprietà?) alla palazzina-palestra di via Carraia Bezzi a Santerno, in comune di Ravenna. Come nasce la cifra? In due passaggi. Confrontando le aliquote relative all’Imu per il 2012 e valutando il peso dell’Ici negli anni precedenti. La differenza tra l’imposta pagata per quell’immobile — segnalato all’anagrafe come prima casa — e l’ammontare della tassa per quella stessa grande residenza di campagna, se denunciata come seconda casa è di circa 1.500 euro. Per un immobile A2 di 11 vani e mezzo, a Ravenna, nel 2012 si pagavano 897 euro se prima casa (798 con due figli a carico) e 2.326 euro se abitazione a disposizione.

SECONDO passaggio: l’Ici dal 2008 al 2011. L’edificio su due piani, proprio perché accatastato come abitazione principale del ministro ha goduto dell’esenzione totale. Mentre se fosse stato denunciato e quindi inserito in banca dati da Ravenna Entrate come seconda casa, avrebbe pagato poco più di 960 euro. Poi cè la parte delle sanzioni. Poche centinaia di euro. Sono calcoli teorici, fatti sulla base della rendita, quella sì reale, ricavata da una visura all’Agenzia delle entrate. Perché quanto abbia pagato Sefi Idem fino al 2012 e quanto abbia versato il 5 giugno scorso con il ravvedimento operoso (regolarizzando la sua posizione) nessuno vuole dirlo. Né la diretta interessata, né i sui tecnici o i suoi legali. E nemmeno il Comune. Perché ora il ‘dossier Sefi Idem’, aperto per iniziativa del sindaco Matteucci non appena è emerso il sospetto di irregolarità, è diventato improvvisamente un dossier che scotta.
 

Tutto l’aspetto legato ai tributi rischia di essere secondario. Perché in primo piano c’è l’accatastamento dell’immobile: quella sigla nella visura, ‘categoria A2’, identifica un immobile residenziale. Mentre a piano terra c’è, appunto, una palestra, gestita da una società aperta dal marito della Idem, Guglielmo Guerrini. Sotto questo profilo, il sindaco Matteucci ha già dato disposizione ai propri uffici di trasmettere all’Agenzia delle Entrate i risultati dell’accertamento per gli anni dal 2008 al 2012 (non abitazione con annessa palestra personale come dichiarato all’epoca, ma palestra vera e propria) per il nuovo accatastamento. Ma Sefi Idem ha anche annunciato la presentazione dell’istanza in sanatoria per la variazione d’uso di quell’edificio che appunto da abitazione era diventata palestra.

LA PRESENTAZIONE della domanda di sanatoria blocca l’azione penale (una variazione d’uso in assenza di Scia — segnalazione certificata di inizio attività— pur senza opere, è parificata a un abuso edilizio) e dà origine — chiarisce Alberto Spitali, di un avviato studio tecnico-commerciale di Ravenna — «a una procedura che vede l’intervento della Provincia per la valutazione dell’eventuale aumento di valore, dovuto al diverso uso: il doppio della differenza fra i due valori andrà raddoppiato e dovrà essere versato come sanzione, a partire da un minimo di 500 euro».
 

Marcello Petronelli e Carlo Raggi

 

Lettera al ministro di Beppe Boni