Reggio Emilia, 4 marzo 2014 - C’È UN’INDAGINE conoscitiva della procura su quanto accaduto durante le primarie al seggio del Catomes Tot. Un fascicolo — aperto dallo stesso procuratore capo Giorgio Grandinetti — teso a verificare se siano stati commessi reati penali durante il ‘caos’ che ha contraddistinto l’afflusso da record e le modalità di voto degli stranieri al parco Cervi, domenica. Diversi testimoni, infatti, raccontano di immigrati che pagavano di tasca loro per chi non aveva soldi; addirittura un banchetto nel bar a fianco del seggio, in cui esibendo lo scontrino ‘ho votato’ veniva restituito l’obolo dei due euro; extracomunitari che si sarebbero attardati per ore, davanti alle urne, per aiutare e ‘consigliare’ i connazionali sul da farsi. E ancora urla e momenti di tensione tra gli stessi rappresentanti di seggio, tanto da richiedere l’intervento dei carabinieri per evitare una rissa.

Tutto sarebbe nato da una «diversa interpretazione» (così la definiscono) delle regole delle primarie. Ossìa, quali documenti dovessero essere presentati dagli stranieri per avere diritto al voto. «Carta d’identità e permesso di soggiorno; era specificato sul regolamento», chiariva il presidente di seggio Lanfranco De Franco. Peccato che, «per tutta la mattina, sia stata chiesta soltanto la carta di identità; era sufficiente secondo noi», spiegava Gilberto Gasparini, del comitato pro-Corradini. All’arrivo del membro della Commissione di Garanzia, Maura Manghi, sono però cominciate le grane. E le minacce di un esposto.

Ora la magistratura cercherà di ricostruire gli eventi per capire, non tanto se ci possa essere stato un voto di scambio (trattandosi di un’elezione interna ad associazioni, si tratta di un evento ‘privato’), piuttosto che non siano stati commessi reati comuni.

INTANTO la polemica sul voto di domenica è sempre altissima. Soprattutto da Sel arriva una pioggia di strali su Franco Corradini: l’assessore Matteo Sassi chiede le dimissioni del collega di Giunta, mentre il coordinatore provinciale di Sel Michele Bonforte annuncia che il partito chiederà di annullare il voto del seggio 1, dove Corradini ha ricevuto molti voti tra gli stranieri (538 contro i 34 di Sassi e Vecchi). L’ipotesi che il voto venga in effetti annullato è data come possibile da ambienti di via Gandhi. Una richiesta che, se accolta, farebbe balzare Matteo Sassi al secondo posto della classifica dei candidati dopo Vecchi. E questa sera si terrà una riunione del Comitato di Garanzia del centrosinistra “per un’analisi delle fasi di voto di domenica 2 marzo”.

A finire nel mirino è dunque Franco Corradini, di cui Matteo Sassi chiede le dimissioni dalla Giunta: “Sul seggio del Catomes Tot - ha detto Matteo Sassi - i garanti facciano il loro mestiere, non si può insabbiare tutto. Si rischia di diventare ancor più distanti dai cittadini”. Secondo Sassi “Corradini è in tempo per chiedere scusa di quanto accaduto, se non lo fa non ci sono le condizioni per rimanere all’interno della stessa Giunta insieme a lui”. Secondo Sassi, Corradini ha anche la grave responsabilità per come ha condotto la sua campagna, che avrebbe “allontanato i cittadini con i suoi toni aggressivi. Corradini non otterrà di farci travolgere tutti dal fango”. Sassi chiede che intervenga anche Luca Vecchi per spingere Corradini ad un ripensamento. Intanto sul voto arrivano i complimenti di Ugo Ferrari ai partecipanti alle primarie, e Corradini non viene nemmeno nominato. Possibile quindi che si vada verso le dimissioni di Corradini dalla Giunta? Il diretto interessato nega che farà un passo indietro: “No, nessuno me l’ha chiesto, non mi dimetto in base al gossip. Sassi non mi vorrebbe nemmeno nel Pd? Lui è di Sel, a me penserà il Pd”.

di Simone Russo e Benedetta Salsi

Aggiornamento: 

L’assessore all’Immigrazione Franco Corradini risponde annunciando querele, al collega Matteo Sassi di Sel che ha minacciato una crisi di giunta se Corradini non rassegnasse le dimissioni. “Qualcuno- ribatte pero’ quest’ultimo- tenta di infangare la mia onorabilita’ diffondendo in giro la voce secondo la quale io avrei cercato di comprare i voti alle primarie. Comunico che sono affermazioni totalmente false e prive di fondamento e che pertanto incarichero’ un legale per presentare formale denuncia a tutela della mia onorabilita’”. Inoltre, “visto che oggi si radunera’ la commissione di garanzia sul regolare svolgimento delle primarie, si faccia chiarezza su tutto a 360 gradi”, aggiunge Corradini. Infatti, conclude, “colgo l’occasione per ricordare- semmai qualcuno si dimenticasse- di spiegare il perche’ di tanti voti telefonici (ad esempio al centro sociale Buco Magico, dove ne sono stati fatti circa 40): erano tutti gravemente impossibilitati a partecipare?”