Rimini, 3 dicembre 2012 - «ESTERREFATTI e dispiaciuti. Sono addolorati e soprattutto increduli i genitori delle baby bulle. Così racconta la poliziotta dell’Ufficio minori che ha incontrato i genitori delle ragazzine anni denunciate per aver seviziato e umiliato una tredicenne al centro commerciale Le Befane.

I genitori, a quanto pare, non sospettavano che le loro «bambine» fossero capaci di tanto. «Sono famiglie normalissime — spiega la dirigente dell’Anticrimine, Enrica Bonini —. Niente a che vedere con situazioni disastrate. Si tratta di ragazze 14 di e 15 anni, quelle della porta accanto, che a volte formano un branco e si trasformano in aguzzine». L’aggressione sarebbe andata avanti per quasi un’ora, davanti all’entrata che porta al cinema e ai ristoranti. Qualcuno avrebbe anche pensato di riprendere quello che succedeva con un
cellulare per pubblicarlo su YouTube, ma poi avrebbe desistito per evitare grane. Una volta identificate le bulle - secondo quanto riferito dagli investigatori - hanno ammesso senza capire cosa avevano fatto: hanno continuato a dire che si trattava solo di uno scherzo.

«E’ UN FENOMENO in aumento quello della violenza fisica da parte delle ragazze — spiega ancora la Bonini — un tempo esercitavano quella psicologica, ora non esitano a passare alla vie di fatto, esattamente come i bulli maschi». I genitori quasi sempre non sospettano nulla, come è successo nel caso papà delle quattro ragazzine affiancate da un maschio di 17, che hanno rovesciato in testa alla loro coetanea un frappè e una Coca Cola, costringedola poi a mettersi in ginocchio e a chiedere scusa, anche se non aveva fatto nulla. Intanto il branco la accerchiava. Neppure le sue amiche hanno avuto il coraggio di intervenire, forse hanno avuto paura delle baby bulle.