RImini, 2 marzo 2014 - Mentre prosegue la caccia all'uomoa Mozzate (Como) per scoprire l'assassino di Lidia Nusdorfi, la 38enne riminese d'adozione uccisa a coltellate (foto) nel sottopassaggio della stazione ferroviaria, a Rimini i carabinieri stanno ascoltando, dalle 16.30, D. D., 29 anni albanese, fornaio, ex compagno della donna.


L’uomo, che vive a Rimini con i due figli avuti dall’ex compagna, starebbe ricostruendo con i carabinieri gli ultimi mesi di vita della donna, le relazioni, le amicizie, il lavoro della 35enne. La relazione tra il fornaio e la vittima sarebbe stata interrotta sei mesi fa a causa di una nuova relazione, con il cugino dell’ex compagno. Un nuovo amore per la 35enne con un ragazzo poco piu’ che ventenne.


L’ex compagno e padre dei due figli della vittima, per sabato avrebbe un alibi di ferro: sarebbe stato infatti tutta la notte al lavoro al forno dove lavora. Particolare confermato dalla testimonianza del datore di lavoro.

A Mozzate i militari cercano un uomo, abbastanza giovane, che avrebbe atteso la donna nel sottopassaggio per poi aggredirla alle spalle, colpendola con almeno due fendenti risultati fatali.

Nata in provincia di Milano, a Garbagnate Milanese, Lidia Nusdorfi si era trasferita e poi aveva vissuto a lungo a Rimini. Disoccupata, era tornata da qualche mese in Lombardia a Mozzate, dove era ospite di parenti. Ieri sera stava tornando verso casa: era scesa dal treno e si stava dirigendo verso il parcheggio dietro la stazione quando è stata aggredita. L’ipotesi è che l’assassino la stesse aspettando e che l’accoltellamento sia legato a motivi personali e non ad un’aggressione a scopo di rapina.