Aggressione Jesi, "Mi hanno picchiato in due e rotto il braccio"

Uno jesino di 46 anni aggredito in centro da albanesi: "Botte da orbi, adesso ho paura"

Diego Compagnucci, 46 anni, di Jesi, accusa due albanesi di averlo pestato

Diego Compagnucci, 46 anni, di Jesi, accusa due albanesi di averlo pestato

Jesi (Ancona), 19 giugno 2019 - Paura domenica sera al viale della Vittoria per uno jesino aggredito in strada. «Mi hanno picchiato in due, fino a spezzarmi un braccio e distruggermi il volto». È ancora sotto choc Diego Compagnucci, 46 anni, di Jesi, vittima dell’assalto ad opera di due stranieri che lo hanno riempito di botte mentre si trovava da solo lungo il viale della Vittoria. L’uomo si è anche sfogato sui social, pubblicando le foto di lui al Pronto soccorso, ferito e mal ridotto.

«Erano circa le 21.15, mi trovavo vicino al semaforo, davanti l’enoteca – racconta il 46enne –. Sono stati in due a colpirmi. Sono degli albanesi, coetanei, che, in quel momento, erano a passeggio con altri due uomini e le loro famiglie». Lo jesino conosceva uno degli aggressori: a far scoppiare la scintilla, sarebbero stati vecchi rancori nati sul posto di lavoro di una volta e improvvisamente riemersi. E così, dopo essersi incontrati, tra i due è volata qualche parola di troppo e si accesa la miccia: uno scambio animato di battute che ha scatenato la furia. L’albanese, accompagnato da un altro uomo, ha così attraversato il viale, deciso a regolare i conti.

Lo racconta Compagnucci: «Mi sono improvvisamente venuti incontro, ho subito capito che le intenzioni non erano buone: uno di loro mi ha afferrato per il braccio da dietro mentre l’altro ha iniziato a colpirmi davanti».

Botte e percosse che gli hanno procurato fratture e parecchie contusioni al volto: «Non è stato semplice ma sono riuscito comunque a liberarmi e sono corso via. Disperato, mi sono buttato in mezzo alla strada in cerca dell’aiuto di qualche automobilista ma nessuno purtroppo si è fermato – spiega lo jesino –. Intanto gli altri due mi inseguivano finché un paio di residenti della zona non sono scesi ad aiutarmi».

Si trattava di una coppia del quartiere che allarmata era scesa a controllare cosa stesse accadendo. E si è trovata davanti l’uomo con il naso rotto, diverse lesioni agli zigomi e il braccio che gli faceva male. Con il loro aiuto, è stata chiamata un’ambulanza e sono state avvertite le forze dell’ordine: «A quel punto, i soccorritori mi hanno trasportato al Pronto soccorso del Carlo Urbani di Jesi dove mi hanno ingessato il braccio e curato le ferite. Mi hanno dato 30 giorni di prognosi – prosegue Compagnucci –-. Sono scosso e spaventato, quei due mi hanno anche minacciato, dicendo che sanno dove abitano». Il 46enne ha dichiarato di essersi rivolto ieri alla Polizia per sporgere denuncia contro gli aggressori.