Città spettrale, nei negozi puliscono i clienti

Il fango è entrato ovunque nei locali di via Portici Ercolani. L’Enoteca Galli salva le bottiglie, l’ottica Mandolini deve buttare gli occhiali

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di Silvia Santarelli

Una città spettrale, così si presenta la spiaggia di velluto cinque giorni dopo l’esondazione del Misa, la seconda in otto anni, ma questa volta, ad essere colpito è il cuore di Senigallia: le ruspe spazzano il fango da via Portici Ercolani dove i negozianti, armati di guanti, tubi e stivali, insieme ai volontari hanno già ripulito i negozi. C’è l’archivio del prof Franco Porcelli e sede della rivista Sestante dove quel che rimane è stato accatastato a fianco all’ingresso, nella speranza che le pagine dov’è scritta la storia della città possano tornare ad essere lette. L’enoteca Galli ha ripulito l’interno grazie all’apporto di volontari e clienti: le porte sono aperte per far asciugare il pavimento: "L’acqua e il fango sono entrati ovunque – spiegano i proprietari – abbiamo ripulito noi, grazie ai volontari e alcuni clienti, poi ci sono stati gli amici, ma siamo stati sorpresi da tanta solidarietà da parte di persone che neanche conoscevamo. Tutti sapevano cosa fare, non c’è stato bisogno di dirgli niente. Siamo riusciti a recuperare tutte le bottiglie, alcune hanno le etichette danneggiate, ma fortunatamente nessuna si è rotta. Stiamo passando continuamente il pavimento, le porte sono aperte per farlo asciugare, ma il fango ricompare proprio nel momento in cui pensi che se ne sia andato. Siamo fortunati, siamo a buon punto, stiamo ripulendo l’esterno, oggi sono arrivati i mezzi abbiamo contezza della difficoltà della situazione, è successo tutto velocemente e con una violenza inaudita". Si ritiene miracolato Daniele Mandolini, titolare dell’Ottica Mandolini: "Sono arrivato alle 21,30 in negozio dopo la prima allerta – spiega – il fiume era basso e mi sembrava impossibile potesse uscire. Ho montato la paratia, l’acqua è entrata ma fortunatamente ho i macchinari al piano di sopra. Ho circa 200 paia di occhiali danneggiati e vedremo cosa si potrà recuperare del mobilio, i cassetti verso terra si sono gonfiati, così come i battiscopa, ma sono aperto e ripeto, sono stato fortunato".

Paola risiede in via Portici Ercolani, l’ingresso della sua abitazione non c’è più: "Ho sentito un colpo fortissimo, ho avuto paura – spiega – pensavo che la paratia si fosse sfondata e che l’acqua fosse entrate a getto, invece per fortuna ha retto. L’ingresso non c’è più, abbiamo dovuto buttare tutto. Nei giorni scorsi abbiamo ripulito il lungo portici da soli, con l’aiuto dei volontari. Oggi si vedono i mezzi che stanno facendo il possibile per portare la situazione alla normalità". Circa 18 mila euro di sigarette nel distributore elettronico, più quelle all’interno della sua tabaccheria dove anche gran parte dell’oggettistica è da buttare, ma lo storico tabaccaio del lungofiume Fofo ha anche una casa, un magazzino e un garage alluvionati. "Ci stanno aiutando gli amici dei miei figli – afferma – stanno ripulendo velocemente. Nessuno si aspettava una cosa simile, non riesco nemmeno a pensare a quello che sarà". Il viaggio della disperazione continua in via Verdi, dove il primo tratto è il più flagellato e dove, dopo cinque giorni, si spala ancora il fango dai garage sotterranei. Ad aiutare sono i volontari, ma da ieri si vedono ovunque i mezzi della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco arrivati in supporto da ogni parte d’Italia. Ci sono persone che si sono svegliate mentre il loro letto veniva trascinato dall’acqua, sono degli anziani residenti in via San Giovanni, dove l’acqua ha raggiunto il metro e mezzo. Si lavora per ripulire tutto anche al bar Giovannetti, colpite anche le vie d’intersezione con via Verdi, dove in alcuni garage si misurano tre metri d’acqua. Quella di oggi sarà la quarta notte in cui i mezzi lavoreranno senza sosta, per ridare alla città una parvenza di normalità.