"Soccorsi, il server era bloccato" Ma in sei mesi nessuno se n’è accorto

Nella sala operativa della Protezione civile il sistema non funzionava forse per uno sbalzo di corrente. Il servizio Meteo della Regione: "In certe zone in nove ore è caduto un quarto della pioggia di un anno"

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di Marina Verdenelli

Il sistema di registrazione delle chiamate di emergenza alla sala operativa della Protezione civile regionale (la Soup) non funzionava perché il server si era bloccato. Il motivo? Lo dovrà accertare l’indagine dei carabinieri delegati per l’inchiesta sull’alluvione dalla Procura di Ancona. Una ipotesi potrebbe essere che il blocco si sia determinato da uno sbalzo di corrente che nessuno in sei mesi però sembra aver mai notato. Il sistema infatti era off almeno da aprile e se ne sono accorti, alla Soup, solo con l’arrivo dei militari che volevano acquisire le registrazioni, tutte quelle inerenti le chiamate in entrata e in uscita, fatte o ricevute il giorno 15 settembre, quello della devastazione. Il sistema è stato sbloccato in questi giorni, chiamando un tecnico che ha provveduto a riattivare il meccanismo, molto utile per avere un tracciato delle conversazioni che passano da quella linea, la scatola nera del quartier generale del primo ente preposto a garantire la sicurezza in caso di calamità naturali. Senza il cuore delle registrazioni gli inquirenti non sono in grado di sapere al momento quante telefonate di richieste di aiuto o segnalazioni sono arrivate quella sera al numero verde preposto e soprattutto quante ne sono uscite per avvisare i territori. Dalle 22, quando l’drometro sul fiume Misa ha superato la soglia di allarme è stato chiarito dalla responsabile della sala operativa della Protezione civile delle Marche Susanna Balducci, che l’operatore ha preferito fare le telefonate direttamente a tutti i Comuni invece che affidarsi a pec e sms. I carabinieri del Nucelo Investigativo e i forestali ricostruiranno tutto con i tabulati ma per averli occorrerà tempo. Intanto sull’acqua caduta il giorno 15 settembre emergono dati e cifre più precise dall’analisi effettuata a cura di Meteo Regione Marche Assam. Sia il giorno 15 ma anche il giorno 17 la regione è stata interessata "da eventi avversi che hanno colpito duramente la provincia di Ancona e non solo, il 15 sono state precipitazioni dal carattere alluvionale, il 17 forti venti". "Dai dati registrati delle stazioni della rete agrometeo gestita dall’Amap Regione Marche – riporta sempre l’analisi – risulta che, il giorno 15, la stazione che ha rilevato la maggiore precipitazione è stata quella di Frontone con un totale di ben 380 millimetri". Frontone non ha avuto le devastazioni che ci sono state invece più nella provincia anconetana, e nemmeno morti. "Tanti millimetri di pioggia sono stati rilevati dalle 15 alle 23 – riporta ancora l’analisi – In nove ore dunque è caduto un quarto della pioggia che di norma la stazione rileva in un intero anno; in sole due ore (dalle 18 alle 20) i millimetri totali sono stati addirittura 18. Altre stazioni che hanno rilevato piogge eccezionali sia per il quantitativo sia perché accadute in poche ore sono: Serra de’ Conti (214mm in 10 ore), Cingoli (209mm in 8 ore), Sassoferrato (197mm in 8 ore) e Arcevia (178mm 9 ore).

Dalla mappa regionale delle precipitazioni è evidente come il settore collinare-montuoso dell’anconetano, l’Appennino di Pesaro-Urbino e parte dell’entroterra maceratese siano stati i territori colpiti dai fenomeni più intensi". Che ci sia stato qualcosa di eccezionale a livello meterologico è ormai acclarato e questo dovrà portare a rivedere mappe, sistemi di captazione e perimetrature in tutta la regione.