Rischio effetto domino sui clienti Ma l’ad esclude un passo indietro

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di Barbara Calderola

Quattro ore di colloquio serrato. Da una parte del tavolo i sindacati, dall’altra l’amministratore delegato Goran Mihajlovic. Ieri, alla fine il manager ha raccolto l’invito del prefetto di Monza Patrizia Palmisani che di fatto ha aperto la trattativa sulla Gianetti Ruote, la fabbrica che sabato ha licenziato 152 operai via mail. Ma il lavoro dei mediatori è tutto in salita. Quattro i punti irrinunciabili per i metalmeccanici brianzoli: "Il pagamento degli stipendi e della quattordicesima, lunedì. Il ritiro immediato della procedura e la riapertura dello stabilimento di Ceriano, il pressing sul ministero dello Sviluppo economico per un tavolo dove la vertenza trovi una composizione – spiega Vittorio Sarti, segretario generale della Uilm-Uil lombarda –. Oggi saremo a Milano sotto agli uffici del Fondo che ha acquistato l’azienda nel 2018, ma se necessario andremo fino a Monaco di Baviera, direttamente in casa Quantum".

Obiettivo: "Salvare una realtà produttiva che ha tutte le carte in regola per andare avanti – aggiunge Pietro Occhiuto, a capo della Fiom territoriale –. Ci sono clienti importanti che hanno immediato bisogno di ruote o saranno costretti a mettere in cassa i loro dipendenti: pur di fornirgliele siamo disposti a entrare e a riaccendere le macchine". È proprio sullo stato degli impianti che l’ad ha chiesto una verifica "accampando rischi per l’ambiente e la comunità – sottolinea Sarti –. Ma crediamo sia il modo per sistemarli e poi venderli. Abbiamo parlato con i manutentori, hanno escluso ogni pericolo".

Mihajlovic ha negato la possibilità di fare un passo indietro, la tensione è alta. Intanto, i lavoratori continuano a incassare l’appoggio della politica. Ieri, Marco Fumagalli consigliere regionale 5 Stelle è stato ai cancelli insieme agli operai e poi ha chiesto alla Commissione Attività produttive del Pirellone "di convocare subito i vertici aziendali perché forniscano risposte sul futuro evitando i pericolosi risvolti sociali di quella che potrebbe essere una bomba pronta a esplodere". Diverse interrogazioni - di Pd e Sinistra Italiana e Italia Viva - hanno già portato la vicenda in Parlamento. Tutti chiedono "un intervento immediato del governo" stigmatizzando metodo e merito dell’azienda. Mentre, la Lega sollecita l’intervento del ministero.