Rsa di Offida, l’infermiere resta in carcere

Bocciata la richiesta degli avvocati di Leopoldo Wick

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E’ caduto nel vuoto l’appello degli avvocati difensori di Leopoldo Wick affinché il loro assistito fosse scarcerato in attesa del processo a suo carico che inizierà il 27 ottobre davanti alla Corte di Assise di Macerata che lo giudicherà per le morti sospette alla Rsa di Offida. In occasione dell’udienza preliminare in cui è stato stabilito il rinvio a giudizio, i legali dell’infermiere ascolano, gli avvocati Pietropaolo, Voltattorni e Filipponi, avevano presentato l’ennesima richiesta di scarcerazione che, sciogliendo la riserva, il giudice Rita De Angelis ha respinto così come ne sono state rigettate diverse altre depositate dai legali di Wick dopo l’arresto avvenuto un anno fa. L’infermiere resta dunque detenuto nel carcere di marino del Tronto anche se i suoi legali hanno già annunciato che si rivolgeranno alla Corte d’Appello ribadendo che vi sono assolutamente la condizioni perché Wick lasci il carcere e venga semmai posto ai domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico. Nella richiesta non accolta dal giudice De Angelis hanno sostenuto che l’infermiere è detenuto da un anno, a più di due anni dall’ultimo episodio che gli viene contestato, tenendo anche conto che nell’anno e più trascorso fra l’ultimo decesso avvenuto alla Rsa di Offida e l’arresto non era successo assolutamente nulla". Wick è accusato di 8 omicidi volontari premeditati e 4 tentati omicidi premeditati in danno di anziani ospiti della struttura; fatti avvenuti tra gennaio 2017 e febbraio 2019.

p.erc.