A 16 anni rapinato dalla gang: "Coltello puntato alla pancia"

Il racconto della mamma della vittima: l’aggressione in via della Pietra. Il ragazzino e un suo amico accerchiati da sei nordafricani alla fermata .

A 16 anni rapinato dalla gang: "Coltello puntato alla pancia"

A 16 anni rapinato dalla gang: "Coltello puntato alla pancia"

"Mio figlio ha 16 anni. L’altra sera è stato accerchiato da 5 o 6 nordafricani. Uno gli ha puntato un coltello a scatto alla pancia. E poi lo hanno rapinato". Mamma Stefania (il nome è di fantasia) ha passato una mattinata alla caserma dei carabinieri di Borgo Panigale, per sporgere denuncia contro gli ignoti che, lunedì sera intorno alle 20, hanno aggredito il ragazzino, per portargli via "l’iPhone e 15 euro che aveva nel portafogli, il resto dei venti che gli avevo dato per prendere un panino al Mc Donald di via Togliatti", racconta la donna. Ancora arrabbiata, e stanca, per "una situazione ormai insostenibile nel quartiere: i nostri figli non si sentono più tranquilli neppure quando vanno a fare una passeggiata con gli amici".

La rapina è avvenuta in via della Pietra, nei pressi dell’Ins, dove il sedicenne e il suo amico, di ritorno dal fastfood, stavano aspettando il bus che li avrebbe riportati a casa: "Queste persone che li hanno presi di mira erano poco più grandi di loro, al massimo sulla ventina – dice ancora la mamma –. Li hanno accerchiati e poi hanno tirato fuori il coltello e lo hanno appoggiato alla pancia di mio figlio: lui è rimasto di sasso, spaventatissimo. I rapinatori hanno frugato allora nelle sue tasche, gli hanno preso telefono e soldi. Stessa sorte per il suo amico, a cui hanno portato via il cellulare".

La donna spiega che il figlio, visto che il bus tardava ad arrivare, l’aveva chiamata poco prima perché l’andasse a prendere alla fermata: "Mio marito era già per strada. Così per un attimo non abbiamo incrociato la banda che scappava, salendo al volo sull’autobus 86, appena arrivato". L’episodio, per la mamma, "è lo specchio di una situazione gravissima che da mesi va avanti qui a Borgo Panigale. Non si vive più, ogni giorno c’è un’aggressione o una rapina ai danni dei nostri ragazzi. E la cosa che fa più male è che nessuno, non so se per paura o per indifferenza, ha provato a soccorrere mio figlio e il suo amico". A conferma di questa situazione di insicurezza, Stefania cita una circostanza: "Mentre ero in attesa di sporgere denuncia – spiega –, in caserma dai carabinieri c’era anche una signora pakistana con i due figli adolescenti: mi ha detto che anche loro erano stati rapinati da una gang la sera prima".

Nicoletta Tempera