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Virginio Merola (foto Schicchi)
Bologna, 22 luglio 2015 - Il sindaco Virginio Merola è indagato per abuso di ufficio in un'inchiesta della Procura sulle ordinanze con cui dispose l'allaccio dell'acqua a due immobili occupati abusivamente. «Lo abbiamo appreso attraverso un'istanza formale, ci riserviamo di fare ogni approfondimento per capire quali sono i profili e le contestazioni», dice il legale di Merola, il professor Vittorio Manes.
Gli edifici sono un condominio in via De Maria, occupato dal 6 marzo 2014, e l'ex sede Telecom di via Fioravanti, dove da dicembre vivono decine di famiglie. Su entrambi gli immobili pende un provvedimento di sequestro, non eseguito. A inizio luglio la Digos, coordinata dal Pm Antonello Gustapane, era stata in Comune ad acquisire le ordinanze del sindaco Merola. I provvedimenti, all'epoca in cui furono emanati, furono oggetto di polemiche politiche perché per qualcuno avrebbe violato l'articolo 5 del 'piano casa', che vieta l'allaccio delle utenze nelle abitazioni occupate.
La scelta del sindaco Merola di disporre l'allaccio delle forniture idriche ad immobili occupati riguarda «una situazione peculiare» e fu dettata «dall'urgenza e dalla necessità di tutelare interessi costituzionalmente garantiti dei soggetti vulnerabili, come i minori coinvolti». Lo dice l'avvocato Vittorio Manes, che assiste il sindaco indagato. La finalità del provvedimento ha ribadito il legale «era quella di proteggere diritti fondamentali».