Agricoltura, interi raccolti persi Cinquemila ettari di campi allagati "Danni a quasi tutte le aziende"

L’allarme di Confagricoltura e Cia. Caccioni (Caab): "Stagione compromessa per pesche e albicocche"

Agricoltura, interi raccolti persi  Cinquemila ettari di campi allagati  "Danni a quasi tutte le aziende"

Agricoltura, interi raccolti persi Cinquemila ettari di campi allagati "Danni a quasi tutte le aziende"

di Luca

Orsi

Quarantott’ore di bel tempo non sono bastate ad asciugare e dare sollievo alle campagne. Vista la portata dell’inondazione dei giorni scorsi, non potevano bastare. A oggi, secondo alcune stime, solo nella pianura del Bolognese "oltre cinquemila ettari di campi sono ancora allagati", commenta Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna.

Gli agricoltori stanno facendo i conti. Ma è ancora difficile quantificare i danni. "Di certo, si tratterà di numeri enormi – afferma Marco Bergami, vicepresidente Cia Emilia Centro –. Quasi tutte le aziende agricole del territorio sono state colpite".

In pianura, racconta Garagnani, un’azienda agricola nostra socia, con un terreno di 200 ettari, solo a seminativi, ha stimato danni per circa mezzo milione di euro. E, per fortuna, non ha avuto danni al centro aziendale".

Nella zona del Budriese, verso Medicina e Molinella, "ci sono aziende che hanno perso tutto – afferma Bergami –. Bisognerà estirpare tutto e ripiantare".

Sarà "complicato – aggiunge il numero uno di Confagricoltura – capire come riuscire a rimettere in moto le attività, soprattutto in destra Reno". Su queste aree, i raccolti sono "totalmente compromessi".

Giorni sott’acqua non danno scampo per esempio a grano, girasole, barbabietola e mais. "Per frutteti e vigneti bisognerà capire la reazione delle piante quando l’acqua si sarà asciugata", afferma ancora Garagnani. Ciliegie e frutta rossa, prossime alla raccolta, sono quasi in ginocchio.

Nei supermercati, sugli scaffali dell’ortofrutta si vedono già i primi vuoti, conseguenze dell’alluvione. La pioggia battente, va detto, fece già ingenti danni ai raccolti ai primi del mese. "Ci sono prodotti che mancano", conferma Duccio Caccioni, direttore del Caab.

Altri non arriveranno. "Pare proprio che la stagione delle pesche e delle albicocche sia compromessa". E ci sono problemi anche sulle fragole, "che costano carissime".

Ci sono molti problemi "per tutte le colture orticole che vengono fatte in pieno campo – prosegue Caccioni –: buona parte della produzione ha avuto serissimi danni, quando non è stata annullata. Quelle colpite sono tutte aree a fortissima vocazione agricola"

Un’altra criticità è rappresentata dalla viabilità compromessa in tante parti dell’Appennino. Sono fra Bologna e provincia c’è una ventina di strade colpite da frane e smottamenti. Medicai e prati stabili stanno marcendo.

I fenomeni franosi diffusi renderanno anche "difficile e pericoloso, in molte zone montane, utilizzare le mietitrebbie".

In molte parti orzo, grano duro e tenero, sorgo, favino e farro, già seminati, sono di fatto persi. "Dove qualcosa si è salvato – avverte Bergami – si farà fatica a raccogliere".

E la viabilità compromessa "rende anche complicato raggiungere gli allevamenti", commenta Garagnani. Su scala regionale, Coldiretti calcola "sofferenze per 250.000 bovini, maiali, pecore e capre allevati nelle stalle della Romagna dove si contano anche circa 400 allevamenti avicoli".

A questo, si aggiunge "il rischio di perdere nell’intera filiera almeno 50.000 posti di lavoro anche a causa dei costi arrecati da esondazioni e frane a strade e infrastrutture". "Una filiera di colture di pregio, che nella nostra regione conta 44 Dop e Igp – ricorda Bergami –. E che, a partire proprio da Bologna, non possiamo assolutamente permetterci di perdere".

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