Alla Città metropolitana 8 milioni Monesi: "Ma mancano i tecnici"

L’ex sindaco di Castel Maggiore al fianco di Lepore per coordinare gli interventi di ricostruzione "Bene i primi fondi, ma non abbiamo personale. Servono progettisti per i prossimi interventi".

Alla Città metropolitana 8 milioni  Monesi: "Ma mancano i tecnici"

Alla Città metropolitana 8 milioni Monesi: "Ma mancano i tecnici"

Frane, allagamenti, ponti crollati. La provincia di Bologna è stata la più colpita dall’alluvione. Da qui, è stata nominata una figura di supporto politico per il coordinamento degli interventi di ricostruzione post alluvione nei territori dell’area metropolitana. Si tratta di Marco Monesi, ex sindaco di Castel Maggiore, oggi consigliere Pd dello stesso Comune.

In che cosa si concretizzerà il suo nuovo ruolo?

"Nel dare una mano al sindaco metropolitano Matteo Lepore. La priorità sono le strade: 130 sono state interessate da eventi franosi importanti, 49 sono state danneggiate, una ventina hanno limitazioni e 5 sono ancora chiuse. C’è tanto da fare".

Ieri il commissario Figliuolo ha sbloccato i primi 289 milioni per gli interventi di somma urgenza. Un primo passo?

"Finora non era arrivato nulla, quindi è un bene che ci siano, ma non bastano. Si tratta, infatti, di risorse che servono a ristorare fondi che abbiamo già anticipato per la strade provinciali. Per la Città metropolitana si parla di 8 milioni di euro, 5 milioni per gli interventi di ’somma urgenza’ e altri tre per i lavori fatti nei primi giorni in emergenza. Ora, però, devono approvigionarci per mettere a terra le altre opere. Per Bologna e provincia sono necessari 59 milioni per gli interventi urgenti e 78,2 milioni per quelli relativi ai servizi pubblici, alle infrastrutture e alla sicurezza idrogeologica. Ma c’è anche un altro grosso problema: il personale".

Vi mancano tecnici?

"Sì. Servono progettisti per rifare le strade, ma anche per i prossimi interventi legati ad arginare il dissesto idrogeologico. I soli professionisti del settore pubblico non bastano...".

Cosa chiederete al commissario Figliuolo che oggi sarà in Regione e incontrerà il governatore Stefano Bonaccini e i firmatari del patto per il Lavoro e il Clima?

"Chiederemo risorse da destinare alla progettazione così da poter avere tecnici ad hoc che possano lavorare sugli interventi, chiamiamoli così, di secondo livello. Poi resta aperto il tema delle risorse...".

Il governo insiste: stanziati 4,5 miliardi...

"Già, ma i danni sono 8,8 miliardi. Segno che quelle risorse non sono sufficienti. Senza contare, poi, che il miliardo e duecento milioni non speso per la cassa integrazione va reinvestito per altre necessità".

Il famoso elenco dei Comuni alluvionati esclusi dal decreto crede che verrà aggiornato?

"Nulla è perduto. Abbiamo avuto rassicurazioni".

La famosa ’pec’ smarrita con l’elenco aggiornato è stata recuperata?

"Noi l’abbiamo inviata alla Regione il 3 agosto. Sappiamo che la struttura commissariale sta lavorando alla pratica. Ci aspettiamo, quindi, che quelle zonedel nostro territorio rientrino negli aiuti e nei risarcimenti".

Come vivono i sindaci del territorio questa fase post alluvione?

"La situazione è complicata. Quello che sperano (e che noi speriamo) è che lo Stato li aiuti concretamente. Non a parole, ma in termini di risorse finanziarie e di personale. Dopo gli interventi di somma urgenza, ora dobbiamo guardare avanti".

Rosalba Carbutti