Alluvione a Bologna, task force per l’emergenza climatica. Com’è composta

Istituito il gruppo di lavoro. Esperti anche dell’Università. Il forzista Stanzani: “Che non sia solo una vetrina”

Una task force di esperti per i cambiamenti climatici

Una task force di esperti per i cambiamenti climatici

Bologna, 31 maggio 2023 – Una task force per far fronte ai cambiamenti climatici e per sviluppare e mettere in campo possibili contromisure, approfondendo quanto di tragico è successo nelle scorse settimane. Un gruppo di esperti programmerà il piano metropolitano per l’adattamento all’emergenza climatica, per il quale sono già stati stanziati 50mila euro. Il progetto si occuperà della messa in sicurezza e del ripristino dell’intera area metropolitana, dalla città alla provincia, perché “gli eventi alluvionali impongono la necessità di costruire il passaggio dalla fase dei soccorsi e dell’emergenza a quella del ripristino e della ripartenza”, spiega il sindaco Matteo Lepore.

La task force

La struttura della task force sarà presieduta dal sindaco metropolitano, o da un suo delegato, e sarà coordinata dal direttore generale. Parteciperanno, oltre ai dirigenti della Città metropolitana e al capo di gabinetto, un rappresentante della Regione, un rappresentante della Protezione civile regionale, un rappresentante di Arpae, un rappresentante del Consorzio della Bonifica Renana, un rappresentante del Consorzio della Bonifica della Romagna occidentale e dell'autorità di bacino distrettuale del fiume Po. Nel gruppo, anche un rappresentante di Hera e docenti dell'Università di Bologna o altre figure professionali esperte negli ambiti dell'adattamento ai cambiamenti climatici. Il gruppo di lavoro tecnico, successivamente, si confronterà periodicamente con i consiglieri metropolitani delegati ai temi della mobilità, della pianificazione territoriale e delle politiche per la pianura e per la montagna. Il gruppo si avvarrà, in più, della collaborazione delle Unioni di Comuni e degli altri Comuni dell'area metropolitana.

Insistendo sulla necessità di affrontare l’emergenza climatica, "serve ricostruire un sapere e mettere mano ai piani di adattamento e prevenzione – spiega Lepore-. Dalla montagna alla pianura, la Città metropolitana sta già lavorando con centinaia di cantieri sulle strade e sulle frane: serve uno sguardo di insieme per progettare in modo consapevole la ripartenza e lo sviluppo del territorio metropolitano”.

Le posizioni

L’oppisizione approva la scelta, che non deve essere di sole parole. “Speriamo che questo organismo che dovrà 'studiare e approfondire gli eventi accaduti nelle prime tre settimane di maggio nei territori della Città metropolitana' sia veramente utile ad evitare che riaccadano disastri come quello che ha riguardato il territorio metropolitano o quanto meno a limitare i danni in caso di eventi del genere, e non si riveli una vetrina inutile e pure costosa”, afferma il forzista Nicola Stanzani. Ma va fatta più chiarezza. “Viste le enormi esigenze finanziarie necessarie per risarcire i danni alle strutture pubbliche e private, per ricostruire strade e ponti e per far 'ripartire' famiglie e imprese, crediamo sarebbe opportuno che venisse chiarito a cosa serviranno i 50.000 euro stanziati per questa task force", conclude Stanzani.

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