Alluvione, la visita di Figliuolo nelle zone colpite

Il Partito Democratico di Bologna è pronto a portare in piazza i cittadini per protestare contro il governo per l'insufficiente stanziamento di 4,5 miliardi di euro per la ricostruzione dopo l'alluvione, contro gli 8,8 miliardi stimati dalla Regione. Il Pd chiede un trattamento equo e solidale per tutti i territori colpiti.

"Siamo pronti ad arrivare fino a Roma". Il capogruppo del Pd, Michele Campaniello, a Palazzo d’Accursio, esplode nei confronti del governo, dopo quasi tre mesi dall’alluvione e ’solo’ 4,5 miliardi di euro stanziati contro gli 8,8 stimati dalla Regione. Oggi il commissario Francesco Figliuolo tornerà nei territori alluvionati, con la vicepresidente Irene Priolo, per incontrare le amministrazioni, ma questo non basta a placare gli animi. "Nei cittadini sta montando la rabbia – evidenzia il consigliere Pd Franco Cima –. Bisognerà iniziare a valutare iniziative di mobilitazione dei cittadini, che forse serviranno a far capire al Governo che deve fare presto". Il Pd è pronto, quindi, a portare in piazza i cittadini, alla luce della cifra stanziata, che è "insufficiente – continua Cima –. Mancano le risorse per la ricostruzione privata e pubblica. Come se i lavori su argini e strade potessero aspettare l’autunno". Le tempistiche sono un altro cavallo di battaglia: "Se i soldi arriveranno a settembre, i lavori non potranno partire subito".

La reazione del centrodestra in città non tarda ad arrivare, e chiede le dimissioni di Sergio Lo Giudice, capo di gabinetto della Città metropolitana, dopo le insinuazioni sull’esclusione dei Comuni metropolitani dalla lista dei ristori. "Non so se si tratti di sciatteria istituzionale o se si voglia mettere in ginocchio questa realtà per motivi politici. Se possono rimediare, lo facciano domani", ha dichiarato Lo Giudice il giorno dopo la conversione in Parlamento del decreto Alluvione. "Gli attacchi formulati da Lo Giudice, oltreché sguaiati e sconclusionati – attacca Angela Bertoni, consigliera metropolitana di Uniti per l’Alternativa – fanno emergere una pesante faziosità che non dovrebbe mai appartenere a una figura tecnico-politica. Le parole da lui usate per sono del tutto inaccettabili, si dimetta immediatamente". Ma il Pd batte il ferro finché è caldo, con il consigliere regionale Stefano Caliandro, che ha presentato un’interrogazione per promuovere "un confronto con il governo per definire un vero piano – sottolinea –. È necessario garantire un trattamento equo e solidale a tutti i territori colpiti dall’alluvione".