Alluvione, polemica infinita Lepore attacca ancora il governo FdI e Lega: "Specula sulla paura"

Le accuse del sindaco: "A Roma non hanno capito cosa è successo da queste parti". Il centrodestra: "L’ennesima dichiarazione per nascondere le responsabilità sul disastro".

Alluvione, polemica infinita  Lepore attacca ancora il governo  FdI e Lega: "Specula sulla paura"

Alluvione, polemica infinita Lepore attacca ancora il governo FdI e Lega: "Specula sulla paura"

Matteo Lepore torna all’attacco sull’alluvione, dopo la soluzione provvisoria individuata ieri per la provinciale di Fontanelice. "Sono ormai passati tre mesi dall’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna e ho come l’impressione che in molti, dalle parti di ‘Roma’, non abbiano capito cosa sia realmente successo", scrive il primo cittadino, anche metropolitano, sui social. "Mi rivolgo anche agli esponenti locali del centrodestra che qui sono all’opposizione. Nel dubbio vi chiedo di prendere in mano una simbolica ‘vanga’ e venire con noi ad aggiustare strade e frane, di cessare le polemiche ed aiutarci a trovare i soldi per rifondere al 100% cittadini e imprese colpite. Alcuni di voi lo stanno facendo e infatti lavoriamo bene assieme. Altri francamente...".

Lepore torna poi sul caso di più stretta attualità. "Lungo la strada provinciale Sp33 di Fontanelice trovate solamente una delle tante frane che hanno colpito la nostra area metropolitana. Ecco perché insistiamo da tre mesi. Ci sgoliamo – aggiunge – nel dire che le risorse non bastano e che la burocrazia sta prendendo il sopravvento. Le risorse che come Città metropolitana e Comuni stiamo mettendo sono sottratte ad altre attività non meno importanti: altre strade da manutenere o le scuole, solo per fare alcuni esempi". Per quanto riguarda il bypass di Fontanelice "è bastata una telefonata al generale Figliuolo per dirci con pragmatismo che era la cosa migliore a fronte di un intervento definitivo dal valore di 2,1 milioni di euro. Un accordo tra gentil uomini che ho molto apprezzato e che presto dovrà formalizzarsi. Mi permetto però – continua – di dire al Governo che servono più metodo, più coordinamento e soprattutto più risorse, perché l’alluvione ha comportato centinaia di casi come questo. Insieme ai sindaci li stiamo gestendo". Il sindaco elenca tutti gli interventi resi necessari dall’alluvione su scala metropolitana e a cui l’ente di Palazzo Malvezzi è chiamato a rispondere insieme ai Comuni interessati. "Ogni sindaco è impegnato a fare la propria parte lontano dai riflettori. Però, appunto, non possiamo permetterci di lavorare a sbalzo su tutto per gestire una catastrofe da oltre 8 miliardi di danni, con quasi solo duecento milioni sulle strade provinciali e comunali bolognesi". Quindi "basta prediche, meno comunicati stampa e più fatti per favore. Basta polemiche. Ma basta davvero. Non ce ne facciamo nulla. Dateci una mano concreta piuttosto".

Anche Stefano Bonaccini ieri è andato dritto al punto con il governo. Non da solo. Il governatore prende carta e penna per scrivere una lettera alla premier Giorgia Meloni, per chiedere un incontro urgente e avanzare alcune proposte. La missiva è condivisa con Matteo Lepore, Michele De Pascale, presidente della Provincia di Ravenna, ed Enzo Lattuca, presidente della Provincia di Forlì-Cesena. "Avevamo chiesto al Governo di inserire nell’ultimo Consiglio dei Ministri nuove risorse per la ricostruzione. Siamo stati ignorati per l’ennesima volta. Non sono ancora previsti gli stanziamenti per gli indennizzi a cittadini e imprese". Con la lettera inviata a Meloni, dunque, "facciamo nostro questo grido di allarme e la richiesta di attenzione che si sta sollevando dai nostri territori".

A Lepore ieri hanno risposto i consiglieri comunali di FdI. "Lepore farebbe meglio a tacere, anziché assumere quotidianamente posizioni tra il ridicolo e l’imbarazzante – attaccano Stefano Cavedagna, Manuela Zuntini, Felice Caracciolo, Fabio Brinati e Francesco Sassone –. Quella del sindaco è l’ennesima dichiarazione sgrammaticata, ormai quotidiana, per speculare su questa disgrazia anzichè collaborare con le istituzioni. Stanno speculando sulle paure delle persone per nascondere le loro gravi colpe su quanto accaduto". "Noi siamo già abituati alla vanga, altri dovrebbero iniziare, abbandonando falce e martello che forse hanno ancora troppo in testa", è invece’ la replica di Marta Evangelisti, capogruppo Fdi in Regione. Infine Matteo Di Benedetto (Lega): "Lepore faccia il sindaco, la vanga in mano ce l’abbiamo dal primo giorno e lui si sveglia solo ora".

pa. ros.