Ambulanza senza medico. Malore fatale, il caso in Regione. L’Ausl: "Procedure rispettate"

Interrogazione di Evangelisti (Fd’I): "Chiedo perché non sia stata attivata l’auto col camice bianco". Gordini: "Era la soluzione più veloce per arrivare al Maggiore. Ma c’è stato l’arresto cardiaco" .

Ambulanza senza medico: malore fatale (foto d'archivio)

Ambulanza senza medico: malore fatale (foto d'archivio)

Bologna, 6 ottobre 2023 – Riflettori accesi sull’invio di un’ambulanza, senza medico né infermieri, ma solo soccorritori, per un codice rosso a Casalecchio di Reno, mercoledì scorso. La richiesta alla Regione è di Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale, in un’interrogazione nella quale vuole sapere anche perché "non sia stata contestualmente attivata l’automedica assieme all’ambulanza su un codice rosso, se l’automedica di zona fosse impegnata, quale automedica sia stata attivata o indirizzata sull’evento ovvero se non sia stata attivata o indirizzata altra automedica e i motivi".

La consigliera Fd’I, inoltre, chiede "per quale motivo il ‘medico link’ avrebbe dato indicazioni di caricare e trasportare senza assistenza medica un paziente critico e perché l’automedica sia poi stata inviata solo dopo l’arresto cardiaco". Infine, Evangelisti vuole conoscere "se il caso sia stato segnalato all’autorità giudiziaria per le valutazioni del caso".

La consigliera scrive: "Da quanto risulterebbe, il sistema del 118 dell’Azienda sanitaria locale di Bologna, ha soccorso il paziente in codice ‘rosso base’, inviando ambulanza con personale soccorritore senza la presenza di medici e infermieri a bordo". Ma il "codice rosso base" non è previsto da "alcuna normativa". Il paziente, in arresto cardiaco, è stato soccorso solo dai soccorritori e "solo successivamente sarebbe stato inviato un mezzo di soccorso, con il paziente in arresto cardiocircolatorio".

La ricostruzione dell’Ausl viene fatta da Giovanni Gordini, direttore del Dipartimento di emergenza. "La chiamata al 118, per un dolore toracico di probabile origine cardiaca, è arrivata alle 19,35 ed è stato inviato sul posto, alla Croce di Casalecchio, il mezzo più vicino, l’ambulanza che era a Casalecchio e che è arrivata in 7 minuti. Il soccorritore ha parlato con il medico link in centrale ed è stato deciso di seguire la soluzione più rapida: portare il paziente al Maggiore".

Ma durante il percorso le condizioni dell’uomo, un 60enne italiano, peggiorano. "È andato in arresto cardiaco e quindi l’equipaggio ha chiesto aiuto e così alle 20.02 è partita dal Maggiore l’automedica che in 7 minuti ha raggiunto l’ambulanza. Purtroppo – prosegue Gordini – il paziente, cardiopatico, a cui il medico ha fatto il massaggio cardiaco, lo ha trattato con farmaci e ventilato meccanicamente, non si è ripreso ed è deceduto. E non è stato defibrillato perché il cuore non mostrava attività elettrica. Il trattamento di rianimazione si è protratto per 27-28 minuti, ma senza risultato". Se il medico fosse stato in ambulanza, il paziente si sarebbe potuto salvare? "La medicina non si fa con i se – risponde Gordini – e qui è stata scelta la procedura più veloce". I familiari della vittima avrebbero chiamato i carabinieri per avere informazioni. "Il Pronto soccorso l’altra sera ha informato le forze dell’ordine con l’obiettivo di avvertire i familiari – conclude Gordini – e questa mattina (ieri, ndr) la sorella dell’uomo si è presentata in Pronto soccorso".

red. cro.