Ausl, proroga del direttore: "Onorato di lavorare qui". Ma c’è il nodo del rinnovo

Paolo Bordon scade a luglio. La decisione finale rinviata alla prossima giunta. Nei giorni scorsi l’incontro con il presidente uscente Stefano Bonaccini.

Ausl, proroga del direttore: "Onorato di lavorare qui". Ma c’è il nodo del rinnovo

Ausl, proroga del direttore: "Onorato di lavorare qui". Ma c’è il nodo del rinnovo

"Sono onorato di lavorare per questa Azienda sanitaria, le cose fatte sono tante, tante ce ne sono ancora da fare, ma anche la conclusione della visita di accreditamento di eccellenza dell’Ausl da parte dell’Accreditation Canada esalta il fatto che lavoriamo in un clima di grande interesse professionale. Poi le scelte le farà la Regione e capiremo la ragione dopo aver letto la delibera". Paolo Bordon, direttore generale dell’Ausl Bologna, è in scadenza a luglio e la sua nomina subirà una proroga cosiddetta tecnica, di sei mesi. Questo per permettere le elezioni del nuovo presidente della Regione che si terranno in autunno.

Una proroga confermata dal governatore uscente, Stefano Bonaccini, candidato alle Europee: "Faremo le cose come sempre al meglio, ma penso sia giusto e utile che decida chi verrà dopo di me. Come feci io quando divenni presidente che li nominai dopo pochi mesi. Non mi permetto di stabilire io di decidere chi dovrà andare a guidare le Aziende sanitarie". Bordon e Bonaccini si sono incontrati nei giorni scorsi. Il direttore generale non ha nascosto, fin dai primi mesi di quest’anno, il desiderio di restare, anche per completare i percorsi di lavoro avviati. Una delle grandi scommesse portate avanti di concerto con la Regione, sono i Cau, i Centri assistenza urgenza, strutture per la cura delle patologie minori, messe sotto accusa dallo Snami, il sindacato nazionale autonomo dei medici italiani provinciale di Bologna, che ha sottolineato come "gli accessi ai Cau servano più per evitare di andare dal proprio medico di famiglia che per risolvere un problema di salute urgente per il quale ci si sarebbe recati in un Pronto soccorso". Pronta la risposta di Bordon: "I due Cau accanto ai Pronto soccorso di Maggiore e Sant’Orsola Orsola sono appena partiti e avranno bisogno di almeno sei mesi di tempo per una valutazione. Fare una fotografia adesso mi pare prematuro. La struttura del Navile, per fare un esempio, nel periodo di Natale ha gestito più di cento casi di influenza e recrudescenza del Covid: senza queste strutture le persone si sarebbero rivolte ai grandi Pronti soccorso della città".

Sulla stessa lunghezza d’onda, l’assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini: "Il sindacato Snami e Fratelli d’Italia dovrebbero spiegare questo ipotetico fallimento ai quasi 200.000 cittadini che nei primi sei mesi di attività hanno utilizzato i Cau".

Monica Raschi