Beyers, fumata nera e sciopero ad oltranza

Al Tavolo di salvaguardia in Città metropolitana è stato chiesto all’azienda di trovare alternative al licenziamento dei trenta lavoratori

Beyers, fumata nera e sciopero ad oltranza

Beyers, fumata nera e sciopero ad oltranza

Pressing delle istituzioni bolognesi perché Beyers, l’azienda produttrice di caffè controllata dalla svizzera Sucafina, rinunci alla procedura di licenziamento collettivo di tutti e 30 i dipendenti e attivi gli ammortizzatori sociali. La richiesta è arrivata ieri nella prima riunione del tavolo metropolitano di salvaguardia, in cui i manager di Beyers hanno confermato il persistere di una situazione di forte crisi, che ha portato all’apertura il 15 marzo di una procedura di licenziamento collettivo per cessazione. L’Agenzia regionale per il lavoro, presente con i suoi rappresentanti all’incontro, ha confermato, però, che l’azienda potrebbe avere le caratteristiche per la richiesta di attivazione di cassa integrazione. Di qui l’invito a esplorare tutte le possibilità che possano rappresentare un’alternativa al licenziamento e la disponibilità ad avviare un tavolo tecnico. Stessa richiesta da parte dei sindacati: ritiro dei licenziamenti e avvio del confronto su possibili strade alternative.

Per ora, però, Beyers non intende fare retromarcia e, dopo una lunga discussione, ha confermato che non intende comunque revocare o sospendere le procedure, anche se si è detta disponibile a partecipare al tavolo tecnico proposto dall’Agenzia regionale per il lavoro. Il capo di Gabinetto della Città metropolitana, Sergio Lo Giudice, assieme alla Regione e alla sindaca di Castel Maggiore, Belinda Gottardi, auspicano "che l’azienda risponda alla richiesta del territorio di esplorare, con il tempo necessario, tutte le possibili strade alternative al licenziamento".

Dato che Beyers non rinuncia alla procedura di licenziamento collettivo dei 30 dipendenti, lavoratrici e lavoratori rispondono lanciando lo sciopero permanente fino al prossimo incontro previsto per il 23 aprile. E fino ad allora saranno in presidio: dallo stabilimento di Castel Maggiore, quindi, "non entrerà e non uscirà nessun prodotto finché Beyers deciderà di sedersi a un tavolo e a collaborare per evitare la chiusura dell’azienda e a trovare tutte le soluzioni possibili per la continuità occupazionale", promettono la Rsu di Beyers e la Flai-Cgil dopo la fumata nera, sulla richiesta di ritiro dei licenziamenti, uscita oggi dalla Città metropolitana di Bologna.

"Purtoppo anche oggi l’azienda non voluto trovare insieme alle istituzioni e alle parti sociali strade alternative alla chiusura e dare continuità all’azienda", spiegano i delegati e il sindacato. E l’indisponibilità alla proposta di sospensione delle procedure per avere tempo per attivare gli ammortizzatori sociali, dimostra "piena irresponsabilità sulle sorti delle lavoratrici e dei lavoratori che a breve non avranno piu un posto di lavoro. E’ inaccettabile che in questo territorio un’azienda decida di andarsene, senza nessuna crisi acclarata e rifiutando di collaborare per attutire l’impatto sociale", affermano la Rsu e la Flai chiedendo "a tutte le istituzioni di prendere posizione per scongiurare questa chiusura".

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