Bimbi allergici al cibo: al Sant’Orsola 2.000 in cura

Un fenomeno in aumento che interessa dal 3 al 10 per cento dei piccoli Incontro dedicato ai genitori, con gli specialisti, stasera al teatro Dehon

Arianna Giannetti (Policlinico) e Federica Spada (Asmallergia Bimbi)

Arianna Giannetti (Policlinico) e Federica Spada (Asmallergia Bimbi)

Duemila bambini visitati nell’ambulatorio e nel day hospital dell’Allergologia pediatrica del Sant’Orsola nel 2023. Nei primi quattro mesi dell’anno in corso "a fronte dell’aumento delle richieste di visite allergologiche sono state potenziate alcune attività con aumento nel primo quadrimestre del 22 per cento delle prestazione più complesse rispetto al medesimo periodo dello scorso anno", sottolinea il professor Marcello Lanari, direttore della Pediatria del Policlinico.

"Le manifestazioni delle allergie alimentari hanno uno spettro molto vasto – spiega Arianna Giannetti, responsabile ambulatorio Allergologia pediatria del Sant’Orsola –. Nel 90 per cento dei casi c’è un coinvolgimento della cute, quindi rossore, prurito ma anche del cavo orale, dell’apparato gastrointestinale con vomito e diarrea, dell’apparato respiratorio e di quello cardiovascolare, fino allo svenimento e alla sincope. Quindi da sintomi lievi ai arriva all’anafilassi che insorge rapidamente e che può avere anche un esito fatale".

Di solito l’allergia insorge nei primi anni di vita, colpisce dal tre al 10 per cento dei bambini e riguarda alimenti comuni come latte, uova, grano, pesce "e ci sono pazienti che sono a rischio maggiore di sviluppare l’anafilassi. Esami del sangue particolari, gli allergeni molecolari, ci supportano nel capire la predisposizione a un rischio maggiore – spiega Giannetti –. dal punto di vista terapeutico, fino a poco tempo, fa l’unica possibilità per questi bambini era eliminare l’alimento che scatenava l’allergia. Da qualche anno c’è la desensibilizzazione: procedura che si fa in ospedale e consiste nell’esposizione a dosaggi crescenti dell’alimento a cui è allergico il paziente. Al fine di aumentare la tolleranza e raggiungere quella completa. È una forma di immunoterapia".

Questa sera, alle 18.30, al teatro Dehon incontro con gli specialisti dedicato ai genitori, organizzato dall’associazione Asmallergia Bimbi. "Facciamo incontri sul territorio per sensibilizzare più persone possibile sui rischi che corre un bambino allergico – racconta Federica Spada, presidente dell’associazione nata 17 anni fa –. Anche questo è un momento di confronto dove i genitori possono fare domande ai medici, dove ci sarà anche una mamma che porta la sua esperienza. L’associazione, poi, collaborazione con l’ospedale, ha in piedi progetti come la formazione dei pediatri in questo ambito così complesso. La Fondazione Sant’Orsola – prosegue – sta finanziando con un assegno di ricerca uno pneumologo e noi un allergologo. Vogliamo cercare di aiutare queste famiglie perché i bimbi con allergie non possono avere una baby sitter, andare in gita, alle feste di compleanno: la qualità della loro vita e quella delle loro famiglie è pessima. Il problema non è l’allergia: è lo choc anafilattico che può portare alla morte. Questo bisogna comprendere".

Monica Raschi