CHIARA CARAVELLI
Cronaca

Binari occupati pro Gaza. Identificati 20 attivisti. Potrebbero rischiare una pena fino a sei anni

La Digos indaga sulla manifestazione in stazione: "Grave condotta". Si cerca di risalire all’identità di altri facinorosi appartenenti ai collettivi. Telecamere al setaccio, tra i reati contestati spicca il ‘blocco ferroviario’. .

Binari occupati pro Gaza. Identificati 20 attivisti. Potrebbero rischiare una pena fino a sei anni

Binari occupati pro Gaza. Identificati 20 attivisti. Potrebbero rischiare una pena fino a sei anni

Blocco ferroviario, interruzione di pubblico servizio, imbrattamento (per alcune scritte comparse sui cartelloni pubblicitari presenti in stazione) e manifestazione non preavvisata. Sono questi i reati – il blocco ferroviario prevede una pena fino a sei anni di reclusione – per cui verranno denunciati, a vario titolo, gli attivisti che nel pomeriggio di martedì scorso hanno occupato i binari della stazione per manifestare a sostegno della Palestina.

Sul caso sta indagando la Digos, anche attraverso l’analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza della Polfer: per il momento sono circa una ventina, tutti appartenenti ai vari collettivi che hanno preso parte alla protesta, gli attivisti identificati. Il corteo, indetto dai Giovani Palestinesi, era partito intorno alle 19 da piazza XX Settembre, ma poco dopo l’inizio i circa mille manifestanti hanno svoltato verso la stazione occupando il binario 1.

"La grave condotta penalmente rilevante – fa sapere la Questura in una nota – non ha sortito danni a persone e cose anche grazie al solerte intervento del personale della Polizia ferroviaria che ha consentito la tempestiva interruzione della circolazione dei treni". Circolazione che infatti è stata subito interrotta per motivi di sicurezza, provocando diversi disagi ai convogli in partenza e in arrivo da Bologna. Il bilancio è di cinque treni dell’Alta velocità che hanno subito ritardi compresi tra i 20 e i 95 minuti, cinque Intercity con stop fino a 30 minuti e 30 treni regionali con ritardi che hanno sfiorato le due ore. Oltre a questo, sono stati 11 i treni regionali cancellati e tre quelli limitati.

Durante l’occupazione dei binari e delle banchine che è durata per circa un’ora, gli attivisti al grido di "Palestina libera" e "Se non cambierà Intifada pure qua", hanno alzato al cielo le bandiere palestinesi davanti allo striscione "Stop Genocide. Rise up for Rafah". Gli attivisti hanno acceso dei fumogeni e scandito slogan contro Israele. L’occupazione è terminata intorno alle 20.30, quando i manifestanti hanno lasciato il binario 1 per proseguire in corteo – che ha sfilato per le principali vie cittadine – fino a piazza Maggiore.

"Siamo qui – così gli attivisti – perché prendiamo l’impegno solenne di lottare affinché questo genocidio si fermi". E ancora: "Blocchiamo tutto per Rafah, se tutto questo continuerà bloccheremo tutto". Una rivendicazione che già nelle settimane scorse aveva portato le tende di protesta – la cosiddetta ‘acampada’ – in piazza Scaravilli, davanti alla sede del Rettorato. Tende che ieri sono comparse anche nel cortile di Palazzo Hercolani, sede della facoltà di Scienze Politiche, in vista della manifestazione nazionale di sabato a Roma e dell’assemblea nazionale delle ‘acampade’ di domenica e lunedì.