Caffitaly, la crisi morde. La proprietà chiede di congelare i beni

Presentata l’istanza di applicazione di misure protettive del patrimonio. Sindacati: "Non ci hanno avvertito". Domani sciopero di otto ore

Caffitaly, la crisi morde. La proprietà chiede di congelare i beni

Caffitaly, la crisi morde. La proprietà chiede di congelare i beni

Bologna, 10 aprile 2024 – Domani lo sciopero generale nazionale dei settori privati indetto da Cgil e Uil coinvolgerà anche la Caffitaly di Gaggio Montano.

Qui si terrà uno dei presidi più importanti del territorio e per i dipendenti dell’azienda la durata dell’astensione dal lavoro sarà raddoppiata, da quattro a otto ore. L’iniziativa accenderà un riflettore sulla situazione della realtà che produce e commercializza capsule di caffè, che preoccupa molti nell’Appennino bolognese.

I lavoratori sono in cassa integrazione ordinaria, per compensare un calo produttivo legato alla perdita di una commessa di Lavazza l’estate scorsa. A questo si affianca una situazione debitoria complessa. Nei mesi scorsi si è riunito due volte il tavolo di salvaguardia metropolitano. Nell’ultima occasione, il 28 febbraio, le parti hanno confermato l’obiettivo di perseguire tutte le strade possibili per salvaguardare l’attività produttiva e occupazionale, individuando il tavolo come sede di confronto preventivo.

Nuovo piano industriale

I dipendenti dell’azienda di Gaggio Montano sono circa 180, in due stabilimenti. Nell’ultimo tavolo, Caffitaly ha preso l’impegno di presentare un nuovo piano industriale entro aprile: "C’è una delicata situazione aziendale che vede una forte preoccupazione nostra e dei lavoratori - spiega Marco Ramponi, segretario della Flai Cgil - C’è un forte indebitamento e anche un problema di prospettiva sulle produzioni: serve un nuovo piano industriale, che oggi non c’è".

L’istanza di applicazione di misure protettive del patrimonio

Ora la Caffitaly, che ha presentato istanza di applicazione di misure protettive del patrimonio, è in attesa del pronunciamento del giudice del Tribunale. Se l’istanza venisse accolta, impedirebbe ai creditori di iniziare o proseguire azioni esecutive e cautelari nei confronti del patrimonio di Caffitaly e dei beni e diritti con cui esercita l’attività di impresa.

Per accedere a questa procedura, che va presentata alla Camera di commercio, gli imprenditori che si trovano in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario che ne rendono probabile la crisi o l’insolvenza. La commissione regionale della Camera di commercio di Bologna ha nominato come esperto, il commercialista Claudio Solferini.

I sindacati: “Non ci hanno avvertito”

Immediato l’intervento dei sindacati. "Lo abbiamo appreso da una visura camerale. L’azienda non ci ha preavvisati dell’intenzione di fare una cosa del genere, né del fatto che l’aveva fatta. Siamo in attesa di un piano industriale e apprendere le cose così non segnala un elemento positivo di relazioni sindacali". Lo afferma il segretario della Flai Cgil di Bologna, Marco Ramponi, commentando l’accesso, da parte di Caffitaly, alla composizione negoziata della crisi. "Ci auguriamo che si colga questa occasione per abbinare un piano industriale, che serva per sistemare le cose", sottolinea Ramponi.

Gaggio Montano, nell’ultimo decennio ha affrontato le crisi di Saeco e Saga Coffee (a sua volta ex Saeco), vedendo ridimensionato in maniera drammatica il suo ‘polo del caffè’.