Doppio sciopero dei sindacati. La politica ritrova l’unità: ora basta

Oggi si fermano i lavoratori Enel della Cisl, domani mobilitazione generale di 8 ore di Cgil e Uil. Bonaccini: "Vogliamo sapere cos’è successo". Lepore: "Una delle tragedie più gravi della storia".

"Adesso basta", sono le parole che tornano, a ripetersi, a ogni tragedia sul lavoro. Ma c’è ancora una volta "la necessità di fare di fare luce, di fare chiarezza", come ripete il governatore dlel’Emilia-Romagna, condividendo le parole del capo dello Stato Sergio Mattarella.

In serata – mentre il mondo politico trovava l’unità nell’esprimere un unanime cordoglio – i sindacati annunciavano la loro mobilitazione (seppur divisi) a seguito dell’espolosione alla centrale idroelettrica di Bargi, nel bacino di Suviana. Confermato lo sciopero generale di Cgil e Uil per domani in tutta l’Emilia-Romagna, ma invece di quattro ore, sarà di otto, per l’intera giornata. Coinvolti tutti i lavoratori pubblici e privati. A Bologna i sindacati annunciano una manifestazione in piazza XX settembre dalle 9. "Siamo di fronte all’ennesima strage", il commento del segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini, mentre il suo collega della Cisl, Luigi Sbarra, chiede che "la magistratura faccia al più presto chiarezza sulle responsabilità". La Cisl, che già aveva fatto sapere di non sostenere l’iniziativa degli altri due sindacati confederali, proclama, invece, uno sciopero nazionale di quattro ore lavorative per tutti i dipendenti del Gruppo Enel in Italia per oggi. E a Bologna, davanti alla sede Enel, oggi incroceranno le braccia in segno di vicinanza anche le altre categorie del settore privato della Cisl.

"La comunità emiliano-romagnola è sconvolta nel profondo", dice Bonaccini. Una tragedia, che dopo il terremoto del 2012 e l’alluvione dello scorso maggio, "lascia senza parole. Alle vittime, alle loro famiglie, così come ai feriti, trasportati in varie strutture ospedaliere, va la vicinanza e il cordoglio di tutta la Regione". Poi, la richiesta di chiarire le responsabilità che, dopo le lacrime è un po’ il leit motiv di tanti interventi: "Bisognerà conoscere le ragioni di quanto successo. Adesso il dolore sovrasta ogni cosa, ma non dimentichiamoci che la sicurezza sul lavoro deve diventare nei fatti la priorità per il Paese".

Nel pomeriggio è arrivato sul posto il sindaco di Bologna, Matteo Lepore assieme al prefetto Attilio Visconti, dando il suo "sostegno a chi sta facendo le operazioni di soccorso, oltre alla vicinanza di tutta la Città metropolitana di Bologna e il cordoglio per chi ha dei cari coinvolti. Visti i numeri rischia di essere una delle tragedie sul lavoro più gravi della storia recente del nostro Paese".

Da qui, interviene il cardinale e presidente della Cei, Matteo Zuppi: "Siamo disponibili per qualsiasi tipo di bisogno, sostegno e necessità".

La situazione è seguita passo passo dalla premier Giorgia Meloni e con lei, tanti esponenti e ministri, hanno voluto esprimere il loro sostegno a fronte di una tragedia gravissima. In serata è arrivato alla centrale di Suviana anche il viceministro delle Infrastrutture, il bolognese Galeazzo Bignami. Un pensiero, da tutti, va ai soccorritori che stanno cercando i dispersi dell’espolosione. A esprimere sostegno e vicinanza c’è tutto il mondo politico che viene dall’Emilia-Romagna: dalla leader del Pd, Elly Schlein, al senatore Pier Ferdinando Casini fino alla ministra Anna Maria Bernini e alla sottosegretaria leghista Lucia Borgonzoni. Dall’eurodeputata Pd Elisabetta Gualmini ai 5 Stelle Marco Croatti e Gabriele Lanzi. Dai deputati Pd Virginio Merola (che è anche ex sindaco di Bologna) e Andrea De Maria, alla segretaria del Pd della città delle Due Torri, Federica Mazzoni.

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