Caos in carcere, assolto un poliziotto

Un poliziotto della penitenziaria è stato assolto dall'accusa di aver colpito un detenuto con una spillatrice. Ora il detenuto è imputato per lesioni ai danni di quattro agenti. Nuovo processo in corso.

È stato assolto perché il fatto non sussiste un poliziotto della penitenziaria di 34 anni accusato di avere colpito alla testa con una spillatrice, provocandogli dei tagli, un detenuto marocchino di 36, nell’infermeria del carcere della Dozza a marzo 2021. Così si è chiusa di una lunga vicenda processuale, in cui l’imputato è stato assistito dall’avvocato Marco Sciascio.

Fatto curioso è che ora la situazione potrebbe ribaltarsi. Già, perché proprio oggi si apre un nuovo processo per quella stessa vicenda, ma a parti invertite: l’imputato accusato di lesioni è il detenuto, mentre le vittime sono quattro agenti della Penitenziaria, compreso quello ora assolto. In questo processo ’bis’, due poliziotti, tra cui il trentaquattrenne, sono parte civile per le lesioni subìte, tutti per resistenza a pubblico ufficiale. Il nuovo filone è seguito dalla pm Anna Sessa. L’assoluzione è del giudice Andrea Giberti, mentre il secondo processo sarà davanti a Ines Rigoli.

Tutto sarebbe appunto accaduto al culmine di un parapiglia avvenuto nell’infermeria del carcere. Qui il detenuto, con il cugino (denunciato a sua volta, ma nel frattempo deceduto), avrebbe dato in escandescenze. E si sarebbe ferito non già perché colpito dal poliziotto, bensì per colpi autoinferti con una lametta. Una spillatrice che si trovava in quel reparto in effetti sparì durante il trambusto, ma fu restituita qualche giorno dopo da altri detenuti. Il poliziotto rimase ferito dopo essere stato afferrato per il collo, graffiato e sbattuto contro un muro, sostiene ora l’accusa, mentre un collega ebbe 15 giorni di prognosi per traumi al braccio.

"Soddisfatti dall’assoluzione, finalmente il nostro assistito ha avuto giustizia dopo un processo lungo e faticoso. Noi abbiamo sempre sostenuto la sua innocenza e totale estraneità ai fatti che gli erano contestati", commentano gli avvocati dell’agente, Sciascio e Giulia Ruggeri.

Federica Orlandi