"Carlo è stato come il buon vino, col tempo è diventato più prezioso"

Abbazia e sagrato gremiti per l’ultimo saluto al viticoltore Gaggioli. Tanti amici e gente comune si sono stretti intorno alla famiglia

"Carlo è stato come il buon vino, col tempo è diventato più prezioso"

"Carlo è stato come il buon vino, col tempo è diventato più prezioso"

Abbazia di Zola e sagrato antistante stracolmi di persone ieri mattina per l’ultimo saluto al dottor Carlo Gaggioli, veterinario e viticoltore morto lo scorso lunedì mattina a 93 anni. Un congedo repentino che ha creato un vuoto inaspettato nella sua famiglia, negli amici, collaboratori, clienti e sodali delle associazioni enograstronomiche, culturali e benefiche delle quali faceva parte. Spirito associativo del quale andava orgoglioso tanto che per sua scelta il ritratto unito al ricordo funebre lo ritrae mentre esibisce il collare della Compagnia dell’arte dei Brentatori, rappresentata da Maria Grazia Palmieri, Medardo Montaguti ed altri esponenti. A fianco dell’altare lo stendardo dei Lions, gli amici di Samodia e nei banchi i vertici del Consorzio dei Vini Colli Bolognesi: gli ex presidenti Luca Visconti di Modrone, Francesco Cavazza Isolani e l’attuale presidente Antonio Capelli. E poi gli amministratori comunali, forze dell’ordine, ma soprattutto tanta gente comune, gli agricoltori e gli allevatori per i quali ‘il dottore’ è sempre stato un punto di riferimento per qualità umane e professionali.

"Tanta partecipazione esprime tanta stima riposta in Carlo Gaggioli, che spesso senza farlo sapere ha fatto tanto bene alle persone con le quali è venuto a contatto in una vita lunga, un grande dono di Dio, anche se lui non si è mai mostrato sazio di giorni, con una volontà ed una vivacità invidiabili" ha detto il parroco mons. Gino Strazzari Strazzari che ha celebrato la messa funebre ricordando la moglie Germana Osti: "Ora potrà ricongiungersi con la sua compagna di vita" ha detto davanti ai figli Letizia e Pierluca, al fratello Erminio e alla nipote Lorenza.

Nel ricordo distribuito ai presenti una frase del beato padre Olinto Marella, che fu suo insegnante al liceo Minghetti, e che citava spesso al riguardo: "Quando avrete capito tutto, avrete capito ben poco. L’intelligenza non è che un fiammifero acceso in un mare di tenebre. Non ne rischiara che una minima frangia. Il resto è buio, è mistero. Questo mistero è Dio’. Della riconoscenza e del cordoglio di tanti viticoltori si è fatto interprete il presidente Antonio Capelli: "Carlo ci ha dato tanto e ci lascia anche tanto. Gli siamo grati. E’ stato per noi come un grande vino buono, longevo, salutare, che col tempo è diventato sempre migliore e prezioso". Dopo il congedo sul sagrato la salma ha fatto tappa alla cantina Bagazzana per poi continuare verso il cimitero di Montese, suo paese natale, dove riposerà in pace.

Gabriele Mignardi