Carotone: "Con il Piccolo Coro mi sento bambino"

L’artista questa sera in piazza Lucio Dalla presenta il suo ultimo lavoro in cui canta con l’Antoniano .

Carotone: "Con il Piccolo Coro mi sento bambino"

Carotone: "Con il Piccolo Coro mi sento bambino"

Irriverente, contagiosamente leggero, ma con una grande passione per le complessità sociali, capace di spaziare nei linguaggi sonori e nelle geografie linguistiche, Tonino Carotone ha fatto dell’Italia la sua seconda patria. Un amore ricambiato dal pubblico, in particolare quello bolognese, che lo vedrà questa sera alle 21 in piazza Lucio Dalla all’interno del festival Suonidimondi.

Carotone, lei ha un rapporto particolare con Bologna.

"È la città della musica ed è un luogo che ha fatto dell’accoglienza e dell’incontro la sua identità. Valori che attraversano la mia carriera sin dagli esordi, così è diventata non solo un riferimento importante per le tante amicizie che ho qui, ma anche fonte di ispirazione per nuove collaborazioni".

Si riferisce alla partecipazione del Piccolo Coro dell’Antoniano alla sua canzone, ’Solcando le onde’? Ma cosa avete in comune?

"Assolutamente nulla, siamo davvero due opposti, ma non siamo inconciliabili. Al contrario. Ho chiesto al Piccolo Coro di cantare con me perché volevo tornare bambino. Lo sguardo fanciullesco sulla realtà è sempre presente nei miei lavori. Uno sguardo incantato, che trasfigura, ma è però consapevole di quello che vede ed è capace, con innocenza, di non giudicare, di aprirsi all’altro. E questa è esattamente la mia aspirazione. Il Piccolo Coro mi ha aiutato a concretizzarla".

Il suo nuovo disco, che contiene ’Solcando le Onde’ si chiama ’Etiliko Romantiko’.

"Per un disco per me così importante, pieno di collaborazioni con artisti che amo, avevo bisogno di un titolo manifesto. Per me il romanticismo è la vita, è una atteggiamento rivoluzionario, ha a che fare con l’avventura, con il viaggio, è la capacità di affrontare la vita emozionandosi di continuo, è la scoperta della bellezza che va cercata ogni giorno".

Ma un romanticismo un po’ ‘Etiliko’...

"Certo, c’è bisogno a volte di un lieve sfasamento per affrontare la quotidianità, la parola Etiliko nel titolo fa riferimento al piacere della festa, all’importanza dello stare insieme, del celebrare i momenti importanti e anche a come affrontare le difficoltà. E, per me, essere a tavola con gli amici, di fronte a un buon bicchiere di vino, è una celebrazione dell’esistenza".

Parlava delle tante collaborazioni che ci sono nel nuovo disco, che presenterà dal vivo stasera.

"È un disco collettivo, la realizzazione di un sogno, da un lato rileggere, in una nuova versione, molti brani degli anni passati, quelli a cui devo tutto. Ma è stata anche l’occasione per incontrare artisti che rappresentano un mito. Penso a Gino Paoli, che ha accettato di cantare insieme a me il capolavoro ‘Il cielo in una stanza’. In studio al suo fianco ho avuto la sensazione di una felicità immensa".

Pierfrancesco Pacoda