Caso Sassone, il richiamo di Lisei: "L’apertura al dialogo sta per finire"

Il senatore sulle accuse dell’assessora Orioli. "Non decidono loro chi parla per il ministero, siamo noi al governo". Sul futuro. "Hanno perso tempo, danneggiando i bolognesi. Modifichino le ordinanze, altrimenti c’è il Codice" .

Caso Sassone, il richiamo di Lisei: "L’apertura al dialogo sta per finire"

Caso Sassone, il richiamo di Lisei: "L’apertura al dialogo sta per finire"

"Il ministero avrebbe già potuto disapplicare le ordinanze. Se non l’ha fatto è per tenere vivo un dialogo istituzionale. Che però, se il Comune continuerà ad alimentare scontri, non credo che proseguirà". E’ il senatore Marco Lisei (FdI) a mettere ancora una volta in guardia il Comune. Tornando anche sull’attacco dell’assessora Valentina Orioli a Francesco Sassone, capo della segreteria politica di Galeazzo Bignami.

Matteo Lepore, pur prendendo un po’ le distanze dal comunicato di martedì (‘non ho mai detto nulla‘), ha ripetuto che Francesco Sassone ‘non aveva nessun ruolo‘ per partecipare alla riunione di due giorni fa al Mit. Cosa ne pensa?

"È il solito atteggiamento del sindaco, manda avanti gli altri per non sporcarsi le mani. Il che la dice lunga sul suo spessore istituzionale. Pensano che la prepotenza e le regole sovietiche che esercitano a Bologna, escludendo ed emarginando chiunque non la pensi come loro, possano esercitarla anche altrove, ma non è così".

Quindi la presenza di Sassone, al summit con Comune e Anci, non era irrituale?

"Chi siede ai tavoli del ministero non lo decidono loro, quando entrano al ministero, quando parlano con il viceministro Bignami, parlano con un governo politico, scelto dagli italiani. Devono farsene una ragione".

Perché il Comune continua ad attaccare il ministero?

"Stanno danneggiando Bologna ed i bolognesi con questo atteggiamento ideologico e pregiudiziale. Sulla Città 30, se prima di adottare ordinanze illegittime e fantasiose, frutto solo di cieca ideologia, avessero cercato il confronto con il ministero oggi probabilmente questa discussione non ci sarebbe, tanti cittadini si sarebbero risparmiati multe e perdite di tempi di vita irragionevoli. Potrei anche citare la Garisenda, sulla quale hanno dormito e solo grazie alla Sovrintendenza si sono mossi".

Se il Comune non adeguerà le sue ordinanze, il Mit può ancora andare in disapplicazione?

"Il Mit di certo può disapplicare le ordinanze. E se non verranno modificate lo farà, questo è molto chiaro a tutti, tranne al sindaco che continua a far finta di nulla. L’articolo 142 del Codice della Strada dice chiaramente che la competenza è dello Stato e anche la Corte costituzionale lo ha ribadito. La nota del Ministero mi sembra molto chiara, poi se Lepore ha problemi con i comunicati stampa, sia del suo Comune sia del ministero, è meglio si adegui anche a questo".

Paolo Rosato