Cavallini, a settembre si torna in aula

Tre persone sono state condannate in via definitiva all'ergastolo per l'attentato di Bologna del 1980. Due altri imputati sono in attesa di sentenza in appello. Uno di loro è stato recentemente arrestato per minacce alla testimone chiave.

Tre le condanne in via definitiva ai tre eversivi di estrema destra autori materiali della strage: gli ex Nar (Nuclei armati rivoluzionari) Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, condannati all’ergastolo, e Luigi Ciavardini, all’epoca dell’attentato diciassettenne, che fu condannato a 30 anni. Ora, pendono in appello le sentenze di primo grado all’ergastolo per altri due imputati ritenuti esecutori materiali della strage: l’ex Nar Gilberto Cavallini, il cui processo davanti alla Corte d’assise d’appello è in corso (prossima udienza a settembre), e Paolo Bellini, ex di Avanguardia nazionale, per cui la data d’inizio del processo di secondo grado non è ancora stata fissata.

L’ex primula nera, Paolo Bellini, il 29 giugno scorso è stato arrestato e portato in carcere dopo che, intercettato da cimici installate dalle Dda di Firenze e Caltanissetta in casa sua, dove stava scontando ai domiciliari altre pene definitive precedenti, è stato registrato mentre manifestava intenti minacciosi nei confronti della ex moglie Maurizia Bonini, testimone chiave al processo contro di lui in primo grado (lo riconobbe nel frame di un filmino girato da un turista tedesco poco dopo l’esplosione) e che in aula ne smontò l’alibi che aveva retto per 40 anni, e del figlio del presidente della Corte d’assise, Francesco Caruso, che l’aveva condannato all’ergastolo. Il 14 luglio scorso il Riesame ha rigettato l’istanza di scarcerazione presentata dai suoi avvocati.