BENEDETTA CUCCI
Cronaca

Cccp in piazza Maggiore. Il popolo dei 9mila di tutte le età ’Fedeli alla linea’

Lindo Ferretti: "Torniamo a fare musica, chi lo avrebbe detto?". Il Cua alla vigilia del concerto ha annunciato l’autoriduzione del biglietto. C’è chi tenta di entrare, ma alla fine si apre un varco per tutti .

Cccp in piazza Maggiore. Il popolo dei 9mila  di tutte le età ’Fedeli alla linea’

Cccp in piazza Maggiore. Il popolo dei 9mila di tutte le età ’Fedeli alla linea’

e Francesco Moroni

Ed è successo come un tempo, è andata ’alla vecchia’ si direbbe, quando ai concerti grossi alla fine facevano entrare tutti coloro che erano rimasti fuori ad ascoltare e che scalpitavano. Sulle note di Emilia Paranoica e dopo che avevano tentato di entrare, tanto che erano arrivate le forze dell’ordine in tenuta antisommossa, i varchi su piazza Re Enzo si sono aperti e a scemare c’erano soprattutto tanti giovanissimi. Quella generazione di ventenni, dunque, che mancava all’appello nella piazza Maggiore gremita da novemila persone, soprattutto da chi gli anni dei Cccp li ha vissuti in diretta. Un pubblico davvero tranquillo si può dire, gente che magari aveva visto i Clash negli anni Ottanta, per una grande rimpatriata anche a suon di t-shirt antagoniste d’epoca. Kossiga, DDR a caratteri cubitali e qualcuno che indossava la nuova maglietta bianca e rossa del tour Cccp In fedeltà la linea c’è.

Gli spettatori sono giunti qui alla prima data del tour italiano già dalle sette di sera, quando ancora il sole accarezzava San Petronio e la luna quasi piena faceva capolino in alto al suo fianco. I Cccp si sono presi la piazza e sono stati contestati perché c’era un biglietto a pagamento (alla fine l’autoriduzione del biglietto annunciata dal Cua è stata annullata alla vigilia perché il collettivo si è poi concentrato su la questione di Gaza in rettorato) ma quando mai non è successo davanti a eventi di un certo tipo? Forse riguarda più i gruppi con un’identità politica forte, parte della contro cultura che dovrebbe mantenere fedeltà a una certa linea. Ma davvero ascoltando tutti i pezzi a 33 anni dal loro scioglimento, si ha come l’impressione che un live dei Cccp periodicamente sia necessario. Testi bellissimi, puntuali, ancora purtroppo attualissimi.

Perché quando Annarella declama Guerra e Pace parla dell’oggi e del sempre: "La guerra è fredda/La guerra è limitata/La guerra è endemica/La guerra è ciclica/La pace è calda/La pace è contrattata/La pace è labile/La pace è ciclica". O quando Lindo Ferretti urla le parole di Curami, e la piazza esplode, canta di una generazione annullata, piena di incertezze e nevrosi, come zombie che camminano… ci ricorda qualcosa? Le canzoni si succedono in un grande rito collettivo, Punk Islam, Emilia Paranoica, And the radio Plays, Annarella, benemerita soubrette sempre elegantissima e vestita a sera, spezza il flusso di coscienza sonoro con la sua voce dall’accento emilianissimo e Fatur, mezzo nudo come al solito, è sempre l’artista del popolo, con qualche chilo in più, ma surreale convinto. Nessuna atmosfera da reduci, va detto, ma tante parole importanti da ascoltare, capire e far proprie. E chiusura con Amandoti, quel pezzo che in molti credono ancora abbia scritto Gianna Nannini o addirittura i Maneskin. E per Lindo Ferretti un momento unico: "Chi l’avrebbe detto che ci saremmo trovati ancora qui a suonare a questa età. È stato un piacere essere con voi".

Il concerto si era aperto con le parole di Annarella, "ciò che fu ciò che è stato , ciò che è scampato. Cellula dormiente risvegliata al presente all’erta sto, inquieto l’orizzonte". Poi ecco Ferretti che intona Depressione Caspica dall’ultimo album Etica Epica Etnica Pathos. Parole su cui riflettere, ed è quello che il pubblico fa, perché alle 23,30, quando finisce tutto, non vuole andarsene. Non grida al bis, non ce n’è stato bisogno, ma resta sulla piazza a parlare, facendo quei capannelli di un tempo, perché c’è tanto da dirsi. In un momento durante il concerto, al varco di via Pescherie Vecchie, qualche decina di persone ha tentato di sfondare la recinzione, ma gli agenti hanno continuato a presidiare l’accesso sbarrato. Fino all’apertura finale dei cancelli.