Ciclabile mangia-parcheggi: "Servizi essenziali a rischio"

Lettera al Comune della farmacista Silvia Selleri dove chiede di ripensarla "Oltre a noi ci sono molti studi medici: le persone non avranno più accesso" .

Ciclabile mangia-parcheggi: "Servizi essenziali a rischio"

Ciclabile mangia-parcheggi: "Servizi essenziali a rischio"

Una lettera al Comune, per chiedere di ripensare la pista ciclabile tra via Po e via degli Orti. Il motivo, spiegato nella missiva dalla farmacista Silvia Selleri, è semplice: la struttura della ciclabile, così come realizzata, fagociterebbe la maggior parte dei parcheggi della zona, dove insistono, oltre alla farmacia Santa Maria delle Grazie, anche diversi ambulatori di medici di base, specialisti e pediatri. "La nostra attività è presente da tempo sul territorio e questo ci ha permesso di diventare un punto di riferimento per la nostra utenza abituale ma anche per fruitori di passaggio – si legge nella lettera –. Per natura offriamo un servizio pubblico essenziale ma cerchiamo anche di instaurare relazioni, soprattutto con i soggetti più fragili, che ci permettono a volte di intercettare necessità e bisogni anche diversi rispetto a quelli strettamente collegati alla nostra attività".

Una premessa che anticipa "i problemi evidenziati dalla nostra clientela - che in buona parte è fatta da assistiti dei vicini studi di medicina di base di via degli Orti - in riferimento alla nuova corsia ciclabile che interessa via Po verso via Torino e la carreggiata di via degli Orti in direzione di via Murri. Così come è stata realizzata – scrive la farmacista – di fatto non consente più un accesso agevole ai servizi di medicina di prossimità soprattutto per l’utenza più anziana o con difficoltà di deambulazione. La zona tra via Po, rotonda Caduti Italiani in Missione di Pace e via Pontevecchio, anche prima della nuova viabilità, non era dotata di un numero di stalli di sosta che rendessero facilmente fruibile l’accesso sia agli studi medici che alla nostra farmacia, ma almeno una fermata breve era consentita. Ora nella pratica è impossibile senza arrecare intralcio al traffico veicolare e ciclabile perché lo spazio di fermata e i parcheggi nei dintorni si sono sensibilmente ridotti". Un disagio molto sentito dagli utenti, che come spiega la dottoressa, "a volte, non avendo avuto la possibilità di fermarsi hanno dovuto rinunciare a un servizio essenziale". La richiesta è quindi di "cercare soluzioni che possano meglio conciliare giuste e necessarie alternative di viabilità a quotidiane necessità di servizi essenziali. Siamo disponibili a confrontarci direttamente qualora voglia per maggiori chiarimenti o ad accogliervi per un’esperienza diretta ‘sul campo’".