Bologna, 30 aprile 2022 - "Anziché la classi pollaio, avremo pollai su più piani". Con una stoccata al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi secondo cui le classi sono poche e riassorbibili, alcuni presidi delle superiori spiegano in modo plastico e molto amaro cosa accadrà a settembre con 1.309 studenti in più e zero prof in aggiunta. Il Miur non sgancia ulteriori cattedre. Risultato: le superiori metropolitane soffrono, soprattutto i tecnici e i professionali, anche se i licei non ridono. "Non abbiamo occhi per piangere", accusa Susi Bagni dell’Flc Cgil che chiede al Provveditorato di battere cassa con Roma. "Organico insufficiente", accusano in coro gli allarmati segretari generali Bagni, Claudio Guido Longo della Cisl Scuola e Serafino Veltri della Uil Scuola. "Siamo insoddisfatti". "Già l’anno scorso eravamo in una sofferenza che, il prossimo anno, si acuisce", stigmatizza Teresa Pintori, presidente provincia dell’Anp. Aumentano i ragazzi, ma non gli insegnanti. "Prendiamo atto di questa scelta che ci porterà a formare classi al limite dei trenta alunni con una concentrazione più elevata di studenti disabili". Insomma, riassume Pintori, "devono essere fatti degli aggiustamenti per garantire classi ‘civili’". Oltretutto "non abbiamo certo aule con capienze adatte a questi numeri". Esplodono le superiori, per contro calano tutti gli altri ordini: -327 bimbi alle materne statali; -773 alle elementari e – 261 alle medie". Cioè togliere da una parte per mettere da un’altra il che, rivela la Uil Scuola, "ha portato ad avere tanti docenti perdenti posto al primo ciclo". Infatti alla materna sono spariti 4 posti; 20 alle elementari e due alle medie. Ma non basta. Certo, incalza Bagni, il Provveditorato ha nel cassetto 519 prof, "ma aspetta di vedere come andranno gli scrutini a giugno e se arriva qualcosa da Roma". Per Longo, la situazione alle superiori è "critica. Le buone intenzioni del ministro sono ...
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