Cocaina nello stomaco. Arrestato un pusher

La Polizia locale ritiene sia il corriere dello spaccio per la montagna. Per nascondere lo stupefacente il 29enne nigeriano ingeriva gli ovuli.

Cocaina nello stomaco. Arrestato un pusher

Cocaina nello stomaco. Arrestato un pusher

Nello stomaco aveva quattro ovuli di crack e tre di cocaina il 29enne di origine nigeriana arrestato dalla Polizia locale di Alto Reno Terme in seguito a una complessa indagine dedita al contrasto di spaccio di sostanze stupefacenti sul territorio. Gli agenti infatti, durante un normale pattugliamento nei pressi della stazione ferroviaria avevano notato uno strano scambio tra un uomo e un consumatore abituale: quest’ultimo, già noto al comando, era stato poi fermato per un controllo e trovato in possesso di un involucro contenente una dose di crack. Da qui la Polizia locale dell’Alto Reno ha avviato una serie di servizi di osservazione e pedinamento per capire chi era, e come si muoveva, quell’uomo che puntualmente si spostava dal territorio con il treno, scoprendo così che aveva fatto della zona la sua piazza di spaccio. Un’indagine durata un mese, con appostamenti diurni e notturni e l’ausilio di una vettura ‘civetta’, che ha messo in luce il modus operandi dello spacciatore che nascondeva le varie sostanze in ovuli all’interno della bocca, per poi sputarli e cederli ai clienti appena veniva pagato.

Raccolti tutti gli elementi necessari è scattato il blitz della Polizia Locale , con agenti in borghese posizionati in punti strategici che hanno bloccato il giovane appena uscito dalla stazione prima che provasse a fuggire, coadiuvati da un carabiniere operativo a Bologna che in quel momento si trovava casualmente in zona. Fermato, il 29 enne era molto agitato e continuava a deglutire: insospettiti gli agenti lo hanno portato in Comando per approfondire i controlli e non avendo trovato nulla dopo una perquisizione personale hanno deciso di accompagnarlo presso l’ospedale di Porretta Terme per sottoporlo a una radiografia toracica e a una tac. Esami che hanno confermato i sospetti della Polizia Locale perché è emersa la presenza di 7 ovuli nell’addome dell’uomo. Immediatamente il giovane è stato trasportato d’urgenza in codice rosso all’ospedale Maggiore di Bologna per scongiurare il rischio di overdose in caso di rottura di qualche involucro. Il 29enne, con permesso di soggiorno scaduto dal 2022, risultava residente a Brescia ma di fatto era domiciliato in un appartamento del territorio che condivideva con alcuni connazionali. E’ stata così eseguita anche una perquisizione domiciliare, in seguito alla quale sono state rinvenute alcune centinaia di euro, un orologio d’oro e diverse collane: materiale poi sottoposto a sequestro. Recuperati gli ovuli ingeriti, il 29enne è stato arrestato e dopo il rito di direttissima condannato a sei mesi, pena sospesa, con obbligo di firma.

Angela Carusone