Corvino, dal muralismo alle sculture: "Sono sempre stato fan di Pozzati"

Esordio più che positivo per l’artista classe ’93 che ad Arte Fiera ha esposto nello stand della Galleriapiù

Corvino, dal muralismo alle sculture: "Sono sempre stato fan di Pozzati"

Corvino, dal muralismo alle sculture: "Sono sempre stato fan di Pozzati"

Andrea Marco Corvino ha assistito al sold out delle sue opere ad Arte Fiera, ma ancor prima alla chance di essere messo artisticamente in dialogo con un maestro, Concetto Pozzati, perché Galleriapiù di Veronica Veronesi, per questa edizione dell’expò nella sezione Multipli, aveva deciso di portare nello stand del padiglione 26 le serigrafie degli anni Sessanta di Pozzati e i lavori di un giovane bolognese classe 1993, cresciuto tra Accademia di Belle Arti e muralismo e con inizi da grafico, proprio come Pozzati. Figure ricorrenti nelle opere di Corvino sono animali stilizzati, piante e persone di vari gruppi etnici. I vasi portati in fiera sono invece un tributo a tre donne, la poeta Patrizia Cavalli, la critica d’arte Lea Vergine e l’artista visiva americana Dorothy Iannone, scomparse tra il 2020 e il 2022.

Corvino, com’è venuto a contatto con queste tre grandi personalità femminili?

"Alla Giornata contro la violenza sulle donne sono andato a vedere il documentario sulla Cavalli e mi sono innamorato immediatamente di questa donna, burbera e cinica e ho iniziato a leggere le sue opere. Lea Vergine è stata importante per il mondo dell’arte. Ha una storia molto forte, dura, e apprezzo tanto il suo lavoro e il fatto che abbia increntrato la sua ricerca su arti un po’ trascurate, come la body art. Con la Iannone il primo impatto è stato un amore fortissimo per le sue opere coloratissime e poi la lotta contro la censura, il voler dimostrare un amore libero mi ha affascinato".

Lei si è diplomato all’Accademia, ma nasce grafico.

"Ho sempre fatto grafica pubblicitaria e mi sono laureato nel 2017, portando poi avanti la mia carriera da muralista e successivamente concentrandomi sulle arti visive, accantonando il mestiere di graphic designer".

Ad Arte Fiera ha portato delle sculture, dei vasi. Una scelta che incuriosisce.

"Col fatto che Arte Fiera ha compiuto 50 anni, volevo omaggiare gli anni ’ 70 dando un riferimento morandiano e al contempo riprendere le forme di quel periodo, molto distinte. Ho fatto una selezione a Faenza delle forme che mi intrigavano di più e ho realizzato i vasi".

Morandi la ispira?

"A Bologna non puoi non apprezzarlo. Poi devo dire che lo stand di Galleriapiù per me è stata una esperienza incredibile perché sono sempre stato un fan di Concetto Pozzati che ha avuto un background nella grafica, con lo zio Sepo a Parigi. E’ stata la mia prima volta in fiera ed è stato bellissimo".

Benedetta Cucci