Dal vecchio ’Roncati’ ai Centri di salute mentale: "Così Bologna ha voltato pagina su questo tema"

Le cure di ieri e di oggi a confronto: "L’edificio in via Sant’Isaia aveva anche un reparto per bimbi".

Dottoressa Carlotta Gentili, c’erano manicomi a Bologna?

"Le persone con problemi psichici venivano ricoverate in un padiglione del Sant’Orsola, insieme ad altre con malattie infettive che dovevano essere isolate. Il direttore dell’ospedale psichiatrico Roncati di via Sant’Isaia 90 trasferì tutte le persone con difficoltà psichiche nella nuova sede".

Dopo la legge Basaglia dove vengono assistite le persone con disturbi mentali?

"I pazienti psichiatrici ora vengono seguiti nei Centri di Salute Mentale del territorio. Accanto a questi, dove lavorano psichiatri, psicologi, educatori e infermieri che cercano di seguire le persone per far recuperare loro capacità e serenità, ci sono altri servizi: residenze, case famiglie per le persone che non hanno nessuno che li può seguire. A Bologna ci sono due reparti che si chiamano Servizi psichiatrici, dove i malati mentali vengono ricoverati nei momenti di grave malessere. Però per poco tempo, non come una volta, quando una persona poteva essere ricoverata per tutta la vita".

Dove venivano assistiti i bambini?

"A Bologna prima erano assistiti in un padiglione del Sant’Orsola, che era chiamato degli incurabili. Nel 1863 furono spostati tutti al Roncati. Dalla ricerca che noi abbiamo fatto sembra che già in questo ospedale ci fosse un reparto dedicato ai bambini, tenuti un po’ in disparte rispetto agli adulti".

Come vengono assistiti oggi i bambini con disabilità?

"Adesso i bambini vengono seguiti negli ambulatori di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’Adolescenza della città metropolitana di Bologna".

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