Dem, l’incubo ballottaggio. Trattativa a San Lazzaro

Bonafè deciderà entro il 3 marzo. Casalecchio, Vecchia verso l’ok a Braga

Martedì Sara Bonafè incontrerà la coalizione, entro il 3 marzo scioglierà le sue riserve, se correrà autonomamente o se farà l’accordo con il Pd

Martedì Sara Bonafè incontrerà la coalizione, entro il 3 marzo scioglierà le sue riserve, se correrà autonomamente o se farà l’accordo con il Pd

San Lazzaro (Bologna), 26 febbraio 2024 – C’è lo spauracchio ballottaggio per il Pd, nei due Comuni forse più importanti della provincia, che andranno al voto l’9 e il 9 giugno. Sia a San Lazzaro, sia a Casalecchio, la situazione nel centrosinistra non si è ancora ‘normalizzata’, se così si può dire. E le somme devono essere tirate a breve.

Molto significativa, politicamente parlando, è stata la mano tesa da Marilena Pillati ieri ai ‘ribelli’ della coalizione, a San Lazzaro. La candidata ufficiale del Pd, scelta all’unanimità, ha spiegato in un’intervista al Carlino come si stia cercando di ricucire lo strappo con gli alleati, dopo che per mesi la coalizione stessa (anche il Pd di San Lazzaro, prima del dietrofront) aveva chiesto di celebrare le primarie. Pillati vuole trovare un’intesa con la civica Sara Bonafè, assessora della giunta di Isabella Conti e ancora determinata a correre autonomamente, con l’appoggio anche di ‘Noi Cittadini’ di Luca Melega.

L’ultimo incontro tra Bonafè e le varie anime del Pd, compresa Marilena Pillati, si è tenuto giovedì. E non avrebbe sortito gli effetti sperati, malgrado il lavoro di Pillati dietro le quinte per riparare la tela strappata. Martedì si vedrà la coalizione, Bonafè farà la sua proposta ed entro il 3 marzo le riserve dovranno essere sciolte. Bonafè avrebbe chiesto ai dem una serie di garanzie, come quella che in Consiglio comunale governi ancora la parte civica. Determinante, a questo punto, sarà l’atteggiamento del Pd e il lavoro da ‘pontiera’ di Marilena Pillati. Avere Bonafè in campo (oltre al centrodestra con il candidato Alessandro Sangiorgi) potrebbe creare più di un fastidio alla corsa dei democratici. Ma si farà di tutto per trovare un accordo ‘salva-dolori’.

Ancora più ingarbugliata la sitazione a Casalecchio, dove la candidatura del civico Dario Braga ha un po’ sparigliato le carte. Il Pd ha il suo candidato da tempo, l’assessore Matteo Ruggeri, forte dell’appoggio di quasi tutto il partito e del sindaco uscente, Massimo Bosso. Ma la candidatura di Braga ha già portato a una sorta di sgranatura della trama, e visto che cinque anni fa la coalizione tutta unita vinse con poco più del 50%, qualcuno sussurra che il ballottaggio ora sarebbe quasi certo. Per inciso, attualmente con Ruggeri ci sono i socialisti e Italia Viva, oltre alla civica di Barbara Negroni. Ma Roberto Mignani dovrebbe sostenere Braga, al pari di Fabrizio Agostinelli. Pezzi singoli, che però si stanno staccando. Attualmente, inoltre, manca la decisione ufficiale del Movimento Cinque Stelle. Braga (che ha con sé già i ‘girasoli’, la civica di Cevenini e Azione), dal canto suo, nei prossimi giorni potrebbe incassare l’appoggio di Massimo Masetti e soprattutto di Saverio Vecchia, in rotta con i dem dopo il niet alle primarie. Insomma, se ci fosse questo distaccamento, l’allure di Braga crescerebbe, ponendo più di un interrogativo in casa dem. Più fluida la situazione altrove. Ozzano, come Castel Maggiore, farà le primarie e in pista ci sono Luca Lelli e la sua vicesindaca Mariangela Corrado. A Castenaso correrà per la riconferma Carlo Gubellini, mentre in Valsamoggia finalmente un’altra candidata donna, Milena Zanna, che correrà in ticket con Federica Govoni (che aspira a fare la vicesindaca).

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