Dipendenti cercansi "La chiave nelle scuole Così stiamo formando i ristoratori di domani"

Al Career Day di Federalberghi sono stati coinvolti 200 studenti. Le criticità maggiori nelle strutture ricettive, non ci sono candidati. Confesercenti raccoglie curricula direttamente al centro formazione.

Dipendenti cercansi  "La chiave nelle scuole  Così stiamo formando  i ristoratori di domani"

Dipendenti cercansi "La chiave nelle scuole Così stiamo formando i ristoratori di domani"

Pasqua sta arrivando, e gli albergatori faticano a trovare personale: dagli addetti alle pulizie ai magazzinieri, coinvolgendo receptionist e portieri.

Un bel problema per una città attrattiva e turistica come Bologna. E per un comparto - quello dei gestori delle strutture ricettive, hotel e alberghi - che è la spina dorsale del turismo, spinto non solo dai visitatori ’in ferie’, ma anche dalle numerose fiere che si tengono in città (a partire dal Cosmoprof che si concluderà domani).

Per colmare l’emergenza, Federalberghi punta a rendere appetibile il lavoro, puntando sui giovani, consapevole del fatto che è necessario un movimento di formazione. "Stiamo lavorando molto con le scuole alberghiere del territorio per cercare di trattenere i ragazzi qui, a Bologna – afferma Celso De Scrilli, presidente di Federalberghi –. È un problema che stiamo cercando di risolvere, anche se rispetto a sei mesi fa la situazione è leggermente migliorata. In particolare, manca personale per sala, cucina e, in parte, per la reception degli alberghi". "Abbiamo organizzato un Career Day, coinvolgendo circa 200 studenti delle classi quinte – prosegue De Scrilli – che hanno incontrato gli albergatori di Bologna, e per spiegare loro che cos’è il lavoro. L’alternanza scuola-lavoro è la soluzione giusta per farglielo capire".

L’emergenza in città si sente. "C’è una situazione di criticità, perchè i posti di lavoro sono superiori rispetto alle offerte che ci riceviamo – dice Giovanni Trombetti, vicepresidente di Federalberghi –. Ma ci auspichiamo una crescita delle persone che si approcciano al mestiere, che richiede sacrifici". Tra le soluzioni, avvicinare i giovani: "Bisogna cercare di convincere i giovani, e poi diminuire il pugno fiscale, in modo tale che il costo che abbiamo da imprenditore vada più sulla busta paga – aggiunge Trombetti –. Nel breve termine, stiamo invitando gli studenti per stage e tirocini. L’auspicio è di trovare una certa fetta di giovani che studiano a Bologna, che sono degli extra e dei collaboratori per determinati settori". E se la situazione non dovesse migliorare, la conseguenza è solo una: "Bisogna selezionare la tipologia di servizi erogati ai clienti – spiega Trombetti –. Stiamo, in un certo modo, abbassando il livello di la qualità del servizio: nelle città si cercano di limitare gli orari di apertura del bar, così come il numero di risorse nei turni".

C’è chi riesce a mantenere viva la speranza, come racconta Loreno Rossi, direttore di Confesercenti: "Stiamo collaborando con le agenzie di collocamento, e abbiamo una convenzione con Adecco. Vogliamo raccordarci con le scuole alberghiere, e in più abbiamo un nostro centro di formazione, Cescot Lavoro, che raccoglie curriculum di giovani non occupati, e che indirizza verso una formazione in questi settori".

Mariateresa Mastromarino

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