CHIARA CARAVELLI
Cronaca

Disastro di Suviana. Due periti informatici per le scatole nere

Giovedì l’incarico sarà conferito dai procuratori Lazzarini e Guidi . Nominati Flavio Franceschini e Alberto Sacchetti, dipendenti di Terna .

Disastro di Suviana. Due periti informatici per le scatole nere

Disastro di Suviana. Due periti informatici per le scatole nere

A distanza di due mesi dal disastro della centrale idroelettrica a Bargi di Camugnano, si continuano a cercare le cause che hanno portato al gravissimo incidente nel quale hanno perso la vita sette persone e altre sei sono rimaste ferite. Giovedì la Procura, con i pm Flavio Lazzarini e Michela Guidi, conferirà l’incarico all’ingegnere Flavio Franceschini e ad Alberto Sacchetti, entrambi dipendenti di Terna, per analizzare i dispositivi elettronici e informatici, tra cui presumibilmente anche il sistema ‘Scada’, le scatole nere della centrale Enel Green Power. Entrambi i tecnici verranno affiancati da ufficiali di polizia giudiziaria della Polizia postale.

Al momento, la Procura procede per disastro colposo, omicidio colposo sul lavoro plurimo e lesioni colpose sul lavoro, sempre a carico di ignoti. Si tratta del secondo accertamento non ripetibile che sostanzialmente segue quello già avviato il 3 maggio scorso: in quel caso, l’incarico era stato conferito agli ingegneri Carlo Alberto Nucci, Vincenzo Parenti Castelli, Enio Paris e Domenico Pianese. Loro il compito di illustrare l’attività della centrale di Bargi e nello specifico "struttura e funzionamento dei gruppi di generazione 1 e 2". Non solo, oltre all’analisi dei contenuti delle due ‘Scada’, i tecnici dovranno spiegare quali lavori di ammodernamento sono stati svolti negli scorsi anni e se l’impianto era dotato di tutti gli apparati di sicurezza e protezione in caso di anomalie o guasti. L’obiettivo è accertare la dinamica e le cause del disastro, oltre alle eventuali responsabilità penali. Giovedì pomeriggio, inoltre, i legali delle famiglie delle vittime (i parenti di Alessandro D’Andrea sono rappresentati dall’avvocato Gabriele Bordoni) o dei feriti, potranno nominare propri consulenti. Intanto poco meno di una settimana fa, i sette sommozzatori dei vigili del fuoco sono riusciti a chiudere, con quattro immersioni da circa mezz’ora ciascuna, la paratia rimasta bloccata dopo l’esplosione del 9 aprile scorso. Per farlo ci sono voluti mesi di attesa: era infatti necessario raggiungere le condizioni ideali per l’immersione, ossia che l’acqua all’interno della centrale allagata raggiungesse il livello di quella del lago di Suviana. Ora, a Enel Green Power non resta che attendere la conclusione dell’iter autorizzativo per avviare i lavori di svuotamento dell’impianto, tramite il treno modulare di filtraggio che estrarrà il liquido, lo ripulirà e reimmetterà poi direttamente nel bacino di Suviana.