
Ditonellapiaga, al secolo Margherita Carducci
"Dopo il Festival mi sono sentita come una che si rialza dopo essere finita sotto ad un tram" ammette Ditonellapiaga, in concerto stasera al Locomotiv, parlando di quel Sanremo che solo dopo un paio d’anni sembra essere riuscita a metabolizzare completamente. "Prima, infatti, avevo 15mila ascoltatori mensili e mi conoscevano in pochi, ero fuori dai giri e pure la Targa Tenco, qualche mese dopo è arrivata inaspettata. A volte il fatto di fare musica ballabile esclude la tua capacità autoriale e molti faticano ad associare il fatto che chi fa dance si scriva le canzoni che canta. E quindi abbia un approccio cantautorale con la musica. Il caso di Paola e Chiara è emblematico al proposito". Per lei, Margherita Carducci, 27 anni, una rentrée sui palchi nel segno di ’Flash’, suo secondo album arrivato a primavera nel cuore di una stagione ricca di esperienze.
Come s’è preparata a questo tour nei club?
"Ho preso tante lezioni di canto perché sono una fan della tecnica e alla voce tengo molto. Forse nel nostro mestiere si sottovaluta un po’ troppo questo aspetto ed è sbagliato. Cantare dal vivo mi piace proprio e farlo con le sequenze o, peggio, in playback significherebbe rinunciare all’aspetto più bello e divertente di questo mio mestiere".
Soddisfatta del feedback?
"È diverso dal predecessore ‘Camouflage’ che i miei fan hanno accolto bene e che ha cambiato il mio atteggiamento emotivo; nel primo disco ero molto amareggiata, delusa, cinica, mentre qui, anche per un mio vissuto personale, ho raccontato di situazioni anche più piacevoli. E quelli che, magari, erano attaccati a quel cinismo, lì per lì hanno rifiutato il cambiamento, accettandolo solo in un secondo momento. Come primo singolo, un brano romantico e pieno di speranza quale ‘Così come te’ non se lo sarebbero proprio aspettato".
A Sanremo 2022 nel duetto di ’Chimica’ ha avuto Donatella Rettore, ma in ’Flash’ ci sono pure ComaCose, Gaia, Fulminacci. Quanto hanno contato gli incontri nella sua carriera?
"Ci sono canzoni che la collaborazione se la tirano dietro. Ma se Gaia per me è una collega, Donatella no. Lei è un mostro sacro. E il fatto che si sia fidata di me, m’ha sorpreso".
L’ultimo è stato quello con Willie Peyote in ’Chissà’.
"Abbiamo pensato che fosse divertente questa dinamica un po’ cinematografica della ex coppia, oggi separata ai due capi del pianeta, in cui sia lui che lei si chiedono, senza nostalgia, cosa starà facendo l’altro, se sarà riuscito a realizzare i progetti che aveva in testa quando stavano assieme".
Con Ornella Vanoni ed Elodie ha condiviso, invece, ’Ti voglio’.
"Se la collaborazione con Donatella è stato il primo miracolo della mia vita, quella con Ornella è stato il secondo. Sono cresciuta con la sua voce ed anche per questo, a lavoro finito, la cosa che ho temuto di più è stato il suo giudizio. Il fatto che il pezzo le sia piaciuto, quindi, mi rende orgogliosa e felice".
L’artista con cui le piacerebbe collaborare?
"Fra i sogni possibili, Olly di cui apprezzo molto l’ironia. Fra gl’impossibili, Cesare Cremonini".
Pezzo preferito di Cesare?
"Beh, ‘GreyGoose’ mi piace moltissimo".
Come si vede fra dieci anni?
"Serena, soddisfatta e con dei concerti un po’ più grandi di quelli che faccio adesso. Fra dieci forse è un po’ presto, ma fra vent’anni non so se avrò ancora qualcosa da dire, quindi, nel frattempo vorrei provare a sperimentare qualcos’altro. Mi piacerebbe fare radio, ad esempio".