Due Agosto Ora è battaglia di denunce

Il deputato FdI Antoniozzi contro Lepore che lo ha citato in piazza: "Parole intimidatorie". Il Riesame: Bellini resti in carcere

Due Agosto Ora è battaglia di denunce

Due Agosto Ora è battaglia di denunce

L’articolo 82 della Costituzione prevede che ciascuna Camera "può disporre inchieste su materie di pubblico interesse" attraverso Commissioni d’inchiesta che "procedono nelle indagini e negli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria". Contro due proposte di legge per istituire Commissioni parlamentari che indaghino, con diverse angolature, sia sulla violenza politica negli anni di piombo (che comprendono la strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna), che sui legami fra terrorismo interno e internazionale e sul ruolo dei servizi, anche stranieri – a firma di Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera di Fd’I, e Alfredo Antoniozzi, deputato di Fd’I –, alzano barricate il Pd e le associazioni dei famigliari delle vittime. Nelle due interviste, la posizione dei ‘pro’, con Marco Lisei, senatore Fd’I, e dei ‘contro’, con Andrea De Maria, deputato Pd. Divisi sulle Commissioni, i bolognesi Lisei e De Maria sono i primi firmatari della nuova proposta di legge per i benefici a favore delle vittime del terrorismo – sottoscritta da tutti i gruppi parlamentari – depositata in Parlamento per "riconoscere i diritti delle vittime del terrorismo e dei familiari. E dimostrare che le istituzioni sono, senza ambiguità, dalla parte delle vittime". Intanto il depudato Fd’I Antoniozzi ha dato mandato all’avvocato di valutare le dichiarazioni "intimidatorie" e "staliniste" del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che lo aveva citato in piazza come primo firmatario della proposta di legge sulla commissione d’inchiesta. De Maria esprime solidarietà a Lepore. Ieri, il Riesame di Bologna ha confermato il carcere per Paolo Bellini, ex Avanguardia Nazionale – condannato all’ergastolo in primo grado come quinto esecutore materiale della strage – per il rischio che commetta reati contro l’ex moglie e il figlio del giudice che lo ha condannato e ravvisando il pericolo di fuga.