Eremo di Tizzano chiuso. Salta la festa della Croce

Il santuario interdetto ai fedeli per lo stato di degrado in cui versa il solaio. Don Roberto: "Dispiace vedere la chiesa puntellata, ma è per sicurezza". .

Eremo di Tizzano chiuso. Salta la festa della Croce

Eremo di Tizzano chiuso. Salta la festa della Croce

Nessuna festa e tantomeno festa solenne oggi, 3 maggio, ricorrenza della Santa Croce, al santuario del Crocifisso presso la chiesa dell’Eremo di Tizzano. Architettura solenne che col suo profilo inconfondibile da oltre tre secoli disegna il profilo della collina su Casalecchio, ma che da un anno e mezzo è chiusa al culto per lesioni di pareti e soffitti e infiltrazioni nel tetto che rendono insicura la frequentazione da parte di visitatori e fedeli. "A tutti dispiace vedere la chiesa chiusa, per ragioni di sicurezza, soprattutto in questo anno in cui il 3 maggio cade proprio di venerdì" dice il parroco don Roberto Macciantelli, amministratore della chiesa che ha ottenuto il titolo di santuario nel 1996, con decreto del cardinal Biffi.

Un’antica devozione popolare lega i fedeli di tutta questa zona all’immagine della statua lignea che rappresenta il Cristo in croce posta sul un altare laterale. Una vera opera d’arte di squisita fattura risalente alla seconda metà del Cinquecento, scolpita in legno d’ulivo, originariamente collocata nella vecchia chiesa parrocchiale alla quale fu donata dalla famiglia Marescalchi. La tradizione vuole che sia stato portato dall’Oriente, e da quando è arrivato a Casalecchio è stato oggetto di venerazione nel periodo pasquale e poi in particolare il 3 maggio quando il santuario è méta di pellegrinaggio speciali con celebrazioni che assumevano particolare solennità quando questa festività cade di venerdì, giorno della Passione.

Fino al periodo pre Covid ogni anno fra chiesa, sagrato, giardino e canonica si svolgeva una genuina sagra che richiamava centinaia di frequentatori. Prima la pandemia, poi la chiusura per motivi di sicurezza, e poi il cantiere che nell’ala laterale sta realizzando unità residenziali di pregio, hanno nei fatti impedito la frequentazione del luogo. Tanto che non sono poche le proteste e i malumori nati fra i parrocchiani da questa situazione. Da qui l’iniziativa di don Roberto che in una nota dettagliata ha pensato di chiarire la situazione dell’edificio sacro a partire dal sopralluogo del dicembre 2022 che rilevò l’avanzato "stato di degrado dei solai di copertura delle falde laterali causato dall’azione combinata di insetti xilofagi e di infiltrazioni d’acqua meteorica". Situazione che ha portato a puntellare le zone pericolose e monitorare anche lesioni nelle pareti interne ed esterne. Ma senza fornire, per ora, tempi o modalità di restauro.

Gabriele Mignardi