PAOLO ROSATO
Cronaca

Europee, la Lega riparte da Basso: "In missione per il Made in Italy"

L’eurodeputata uscente si ricandida: "Via il ‘cordone sanitario’ per il Carroccio. Vannacci? Perché no"

Europee, la Lega riparte da Basso: "In missione per il Made in Italy"

Europee, la Lega riparte da Basso: "In missione per il Made in Italy"

Alessandra Basso, si può dire che la sua ricandidatura è imminente?

"Direi proprio di sì, c’è bisogno di continuità a Bruxelles – spiega l’europarlamentare uscente della Lega, veneta di origine ma ormai trapiantata a Bologna da oltre 30 anni –. Non è un lavoro facile, quello di entrare nei meccanismi e nelle dinamiche delle discussioni dei processi legislativi. La costruzione dei rapporti con tutti i colleghi, anche di schieramenti diversi, è essenziale. E io credo di esserci riuscita".

Le difficoltà sono state importanti?

"Abbiamo vissuto lo sbarramento del cosiddetto ‘cordone sanitario’ nei nostri confronti (l’esclusione del gruppo ID dalle cariche ai vertici delle commissioni, ndr), ci consideravano quelli brutti e cattivi, ma poi ci siamo fatti strada con il lavoro. Penso sia importante dare continuità, sono a disposizione della Lega per tornare in Europa, ho sempre lavorato tanto sul territorio e continuerò a farlo".

Quali sono i dossier sui quali vuole tornare a impegnarsi?

"Il mio lavoro è stato capillare. Per fare un esempio: 16 file seguiti come relatore ombra, 89 interrogazioni firmate, 32 dibattiti in plenaria, 98% di presenze nelle plenarie stesse. Ho lavorato tanto sull’ambiente e in particolare anche sul Digital Service Act, al quale abbiamo votato contro".

E poi la tutela del Made in Italy, un suo argomento cardine. C’è ancora tanto da fare?

"Siamo riusciti portare a casa un buon testo sull’indicazione geografica sui prodotti artigianali. Un bollino, spero tra due anni, lo avremo quindi anche su prodotti come le ceramiche di Faenza o il vetro di Murano. Aspetti fondamentali che sono stati difficili da far capire a colleghi di alcuni Paesi che hanno mentalità diverse. Per noi della Lega la tutela del Made in Italy è fondamentale. Siamo per esempio riusciti in qualche modo a tamponare sia lo scontento del mondo agricolo, sia a salvaguardare la nostra Motor Valley con l’emendamento ‘Salva Ferrari’".

Anche l’efficientamento energico delle abitazioni è un tema caldissimo.

"Siamo il terzo Paese europeo con più proprietari di immobili, e in Italia abbiamo tipologie di case decisamente datate. Abbiamo fortunatamente ridotto alcuni obblighi per i proprietari, ma qualche sacrificio ci sarà. Anche sulla tutela della filiera del nostro packaging e su quella del consumatore, con l’attenzione tramite diversi emendamenti alle persone con disabilità, abbiamo dato battaglia. Poi c’è un’altra tematica a cui tengo molto".

Quale?

"Ho seguito la commissione sul certificato di filiazione europeo, che riguarda anche la maternità surrogata. Ho fatto qualche incontro sul territorio: se il provvedimento passerà in Consiglio potrebbe aprire la strada al supermercato dei bambini".

Ci crede alla doppia cifra per la Lega?

"Siamo di certo lontani dai risultati di cinque anni fa, ma al di là dei sondaggi che girano credo che le persone abbiano capito che stiamo lavorando bene. Il governo sta operando bene, come il ministro Salvini, quindi credo che la doppia cifra sia assolutamente plausibile".

Candidatura di Roberto Vannacci: sì o no?

"Non ha ancora, da quello che so, sciolto la sua riserva. Non è della Lega, ma pur non condividendo tutte le sue idee posso dire che porta avanti istanze importanti. Lui si batte per la libertà del pensiero non allineato, lui quella libertà la esprime dicendo quello che pensa ed è quello che piace anche a noi".

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