Bologna: il mistero di Eva Lappi nella casa della gioia. "Dà speranza a poveri e disperati"

Ha compiuto in gennaio 18 anni: vive attaccata alle macchine , ma con la sua famiglia rigenera tanti ospiti

Casalecchio (Bologna), 3 febbraio 2023 – Nel 2005 , quando nacque, i medici dissero che doveva vivere solo poche ore o pochi giorni: il 4 gennaio scorso è diventata invece maggiorenne. Non ha soffiato sulle 18 candeline della torta perché Eva Lappi, la ragazza si chiama così, non riesce a soffiare. A dire il vero, non riesce a fare praticamente nulla: non parla, quasi non si muove, vive in una specie di terapia intensiva casalinga, attaccata a un tubo per respirare e mille marchingegni vari. È nata con una grave malformazione. Quando suona l’allarme perché lei entra in apnea, se arrivi venti secondi dopo è tutto finito.

Eva Lappi insieme ai genitori, alcuni fratelli e amici di famiglia. La loro casa è sempre aperta a tutti
Eva Lappi insieme ai genitori, alcuni fratelli e amici di famiglia. La loro casa è sempre aperta a tutti

La vai a trovare e ti stregano i suoi capelli lunghi, lunghissimi, curati. Sembra una bambola Eva. E poi i suoi occhi, penetranti. Intuisci subito che lì dentro, in quella casa di Casalecchio di Bologna – che una volta era un garage e che ora ospita tutta la famiglia Lappi, lei, i genitori, sette fratelli, e tanta altra gente di cui parleremo fra un attimo – le medicine più importanti sono quelle dell’amore. Te la fai, intendiamoci, la domanda che magari vi siete già posti leggendo queste prime righe: "Ma che senso ha tutto ciò?". Il dubbio angosciò anche Claudia e Roberto, mamma e papà, lei insegnante lui titolare di una piccola impresa artigiana. "Alla sua nascita dicemmo a Colui che ce l’aveva donata di riprendersela. Pensavamo a figli sani e belli, non scarti e rottami inutili".

Matteo Zuppi , arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, ha scritto l’introduzione al libro di Gianni Varani ‘Il senso di Eva per la vita’. Dice Zuppi: "I Lappi non pensavano che Eva riuscisse a contagiare altri. Dubitavano, perché la parola della scienza diceva altre cose. Eva sa bene che la scienza sa tante cose, ma spesso dimentica l’essenziale: la scienza non conosce i miracoli. Eppure, qualcuno dice che i miracoli esistono".

Parole di un prete, un prete molto importante certo, addirittura un cardinale, ma pur sempre uno che queste cose le deve dire da... contratto. Ma come la mettiamo, e qui arriva l’incredibile di questa storia che si consuma da diciotto anni alle porte di Bologna, come la mettiamo con i ladruncoli, le prostitute i poveri, i clochard, i tossicodipendenti, i giovani col male di vivere e tutto quel variopinto mondo che frequenta da anni casa Lappi?

Arrivano lì , nell’ex garage ora gioioso casino organizzato costruito attorno a Eva e alla sua tribù, alle interminabili preghiere e vespri serali e trovano pace e tranquillità questi disperati, osiamo scrivere redenzione. Anche se non pregano, anche se all’inizio non ci capiscono nulla. Li mandano a casa Lappi dalla Diocesi, dalle parrocchie, da ogni dove, grazie a un tam-tam che si è sviluppato negli anni. Magari appena arrivano vogliono scappare, rubacchiano nelle camere e gli altri figli di Claudia e Roberto si arrabbiano, si sono arrabbiati cento volte. Poi però succede qualcosa, succede quasi sempre qualcosa, in quella che Zuppi definisce "una piccola Casa della Carità" .

Succede che sbandati ritrovano la loro via. Ragazzi che volevano morire che sono oggi dei totem della vita. E ancora ex prostitute e drogati diventati piccoli imprenditori. Queste meraviglie girano attorno a lei, questa ragazza, questo mistero di nome Eva che si vede che ascolta e capisce e che non può fare molto altro, ma in realtà fa tantissimo.

Spiega forse tutto Caterina, una delle sorelle di Eva: "Adesso mi rendo conto che Eva ha troppo da dare, non può rimanere chiusa in una famiglia. Lei è una luce sul moggio. Nessuno di quelli che l’hanno incontrata si dimentica di lei. Nessuno. Noi siamo le sue braccia, la sua parola, le sue mani. Non lo si impara leggendo un libro chi è Eva, ma standoci assieme".

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