"Focus sulla performance, tratto identitario"

Arte Fiera celebra le sue origini e guarda al futuro con l'edizione di quest'anno. Grandi gallerie italiane partecipano, suscitando interesse da parte dei collezionisti. La fiera presenta sezioni dedicate alla pittura, alla fotografia e alle opere in edizione. Ci sono anche mostre speciali che omaggiano le prime edizioni e la performance degli anni '70. L'artista Luisa Lambri presenta le sue opere ispirate a Bologna. La fiera rende omaggio anche ad Alberto Garutti, scomparso di recente.

"Focus sulla performance, tratto identitario"

"Focus sulla performance, tratto identitario"

Un’edizione che guarda al passato, per celebrare le origini di Arte Fiera, ma proiettata verso il futuro. "E – considera il direttore artistico Simone Menegoi – il ritorno di grandi gallerie, fra le migliori d’Italia da qualche anno a questa parte, non può che essere di buon auspicio per i prossimi 50 anni. Sappiamo già che c’è un fortissimo interesse da parte dei collezionisti, anche da quanto ci arriva sul fronte degli alberghi". Il clima, insomma, è di festa, mentre si aspetta il taglio del nastro ufficiale. La struttura della Fiera resta quella già sperimentata negli anni scorsi, con alcune novità.

Ci saranno dunque la sezione dedicata alla Pittura XXI curata da Davide Ferri, quella alla Fotografia e immagini in movimento affidata a Giangavino Pazzola e quella Multipli dedicata alle opere in edizione, curata da Alberto Salvadori. Resta anche il format di un Percorso ’diffuso’ che lega i due padiglioni: "l’anno scorso era dedicato alla ceramica, ora al disegno – prosegue Menegoi–, sostenuto da Ducati: gli stand che aderiscono esporranno opere su carta. Ci sono poi due iniziative speciali, due mostre di studio, di ’sostanza’. La prima, intitolata Numero zero. Il primo catalogo di Arte Fiera e curata da Clarissa Ricci, è dedicata alle prime edizioni, dal 1974 al 1979. Gli anni, dunque, che testimoniano la crescita impetuosa della rassegna. Al padiglione 25, invece, Praticamente nulla da vendere, curata da Uliana Zanetti in collaborazione con il MAMbo, dedicata alla performance del 1976" con Vincenzo Agnetti, Urs Lüthi, Hermann Nitsch, Franco Vaccari. "Fu un po’ la ’prova generale’ in vista della celebre ’settimana’ del 1977. Ci sembrava giusto questo omaggio alla performance, uno dei tratti identitari di Arte Fiera". Menegoi firma poi Opus Novum, nel padiglione dell’Esprit Nouveau: "Ho chiesto all’artista Luisa Lambri di trovare motivo di ispirazione in Bologna e le ho mostrato le torri di Kenzo Tange e la chiesa di Alvar Aalto, a Riola di Vergato, ed è rimasta folgorata. Le immagini scaturite le vedremo in mostra, assieme a una scelta di altre dal suo archivio". Verrà poi svelata la seconda parte di Opus Novum, della passata edizione, affidata ad Alberto Garutti, scomparso pochi mesi fa. Ecco dunque una lapide all’ingresso principale del quartiere fieristico con la scritta Tutti i passi che ho fatto nella mia vita mi hanno portato qui, ora.