ALICE PAVAROTTI
Cronaca

Giornalismo contro gli stereotipi. In cerca di un nuovo sguardo per raccontare la violenza di genere

Il contest fotografico ’Oltre la cronaca’ è ideato dalla Commissione Pari Opportunità dell’Aser "Spesso gli scatti di repertorio sono statici e non forniscono rappresentazioni adeguate".

Giornalismo contro gli stereotipi. In cerca di un nuovo sguardo per raccontare la violenza di genere

Giornalismo contro gli stereotipi. In cerca di un nuovo sguardo per raccontare la violenza di genere

Sensibilizzare ed educare all’uso corretto delle immagini nella narrazione giornalistica della violenza di genere: è questo l’obiettivo del premio fotografico Oltre la cronaca: uno sguardo etico sulla violenza di genere, organizzato dalla Commissione Pari Opportunità dell’Associazione della Stampa Emilia Romagna (Aser). Rivolto a tutti gli iscritti all’ordine dei giornalisti su territorio nazionale, o agli iscritti delle scuole di giornalismo, il contest si propone di offrire uno sguardo innovativo, che superi gli stereotipi delle fotografie normalmente utilizzate per raffigurare la violenza di genere.

"Spesso le fotografie di repertorio sono immagini statiche in cui la protagonista è sempre una donna indifesa, stesa a terra, e l’assassino o l’assalitore vengono relegati in un angolo: di loro si intravede una mano, un pugno chiuso. Nessuna di queste immagini riesce a rappresentare il clima di violenza in cui vivono le donne e a mettere chiaramente il focus sul colpevole piuttosto che sulla vittima" spiega Vera Bessone, ideatrice del progetto e membro del Comitato Pari Opportunità Aser. Il fatto che il premio sia riservato agli iscritti all’Ordine dei giornalisti o aspiranti tali è in piena linea con il significato del concorso stesso: "La sensibilizzazione sul tema deve avvenire dall’interno, sono proprio le redazioni a dover creare ed immaginare rappresentazioni adeguate per la violenza di genere, che superino i preconcetti passati e che rispettino le vittime coinvolte. È una sfida lanciata proprio a chi utilizza quotidianamente queste immagini" spiega Paolo Maria Amadasi, presidente dell’Aser.

Le iscrizioni, già aperte sul sito ufficiale di Aser con scadenza entro il 30 settembre, sono gratuite. Le fotografie non possono essere più di quattro e devono pervenire in formato digitale, e sono vietate quelle costruite con l’aiuto di intelligenza artificiale. Sono previsti due premi: uno assoluto, che consiste nella vincita di 1.500 euro e uno ‘speciale’ di 500 euro riservato agli iscritti al sindacato Aser, entrambi decretati da una giuria composta da esperti del settore fotografico, giornalistico e degli studi di genere. "Il 25 novembre vi sarà l’epilogo, con una premiazione che avverrà all’Ascom Confcommercio, e in seguito prevediamo la possibilità di esporre le fotografie in una mostra itinerante, ma ci stiamo ancora lavorando. Qualora dovessimo ottenere altri sostegni il premio potrebbe alzarsi di valore" afferma Dora Carapellese, presidente del Comitato Pari Opportunità Aser. Il progetto gode del patrocinio del Comune di Bologna: "Il premio ha un nobile obiettivo, accende i riflettori sul modo in cui si parla di violenza di genere sui media, e indaga un diverso metodo comunicativo" conclude la vicesindaca Clancy.